Nel 19° secolo, Jean Martin Charcot, famoso neurologo, aveva sviluppato una “sedia a vibrazione” per alleviare i sintomi della malattia di Parkinson. Charcot aveva riportato un miglioramento dei suoi pazienti,ma morì poco dopo ed una valutazione completa della sua terapia, non fu mai fatta. Ora, un gruppo di neurologi del Rush University Medical Center, ha replicato il lavoro di Charcot in uno studio, per valutare la sua terapia. I risultati dello studio indicano che la terapia delle vibrazioni, non migliora significativamente i sintomi del Morbo di Parkinson e che l’effetto di benessere da essa prodotto è dovuto ad effetto placebo o ad altri fattori non specifici. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Journal of Morbo di Parkinson. Gli scienziati hanno cercato di imitare il protocollo di Charcot, con attrezzature moderne, al fine di confermare o smentire un’affermazione storica. Nella sperimentazione, sia il gruppo trattato che il gruppo di controllo, hanno mostrato analogamente dei miglioramenti, suggerendo che altri fattori hanno avuto effetti sulla malattia. Charcot aveva ascoltato i suoi pazienti che riferivano di trovare sollievo dai sintomi della malattia, dopo un a lunga passeggiata in carrozza o dopo un viaggio in treno. Il medico aveva perciò sviluppato una sedia che ricreava le stesse vibrazioni del treno o delle carrozze. La sperimentazione effettuata dagli scienziati del Rush University, con attrezzatura simile alla sedia di Charcot è durata quattro settimane per circa trenta minuti al giorno. I dati della ricerca suggeriscono che il miglioramento dei sintomi della malattia di Parkinson, sono dovuti non tanto alle vibrazioni, quanto ad una situazione di relax che crea benessere e migliora la condizione dei pazienti. Dunque la terapia di Charcot risuona come una terapia delle vibrazioni, posta in un contesto di opzioni possibili.