Un nuovo metodo rivela tracce di farmaci veterinari negli alimenti per bambini. Le quantità sono molto piccole, ma nel latte in polvere e negli alimenti per l’infanzia a base di carne, sono stati trovati residui di farmaci che vengono somministrati al bestiame. I ricercatori dell Università di Almeria in Spagna, hanno sviluppato un sistema per analizzare queste sostanze in modo rapido e preciso. Alcuni antibiotici come tilmicosine o farmaci antiparassitari come levamisole, sono somministrati agli animali per evitare alcune malattie, ma i loro residui possono rimanere negli alimenti. Le concentrazioni rilevate sono molto basse, ma esprimono la necessità di controlli, per garantire la sicurezza alimentare. Con questo obiettivo il team ha sviluppato un metodo che consente di rilevare diversi farmaci negli alimenti, attraverso tecniche cromatografiche e spettrometria di massa. Nella ricerca sono stati analizzati 12 prodotti a base di carne ( bovini, suini e pollame) e nove campioni di latte artificiale . I dati indicano che le concentrazioni di farmaci veterinari variano da 0,5 a 25,2 mg per Kg nel caso di prodotti a base di carne e da 1,2 a 26,2 mg per Kg nei campioni di latte in polvere. I ricercatori hanno trovato 5 farmaci veterinari nel latte e 10 nei prodotti a base di carne, soprattutto se di pollo o altri volatili. Tra i farmaci individuati ci sono sulfamidici, macrolidi ed altre tracce di antibiotici come antielmitici e fungicidi. Fino ad ora la Commissione Europea ha disciplinato i livelli di pesticidi e di altre sostanze negli alimenti a base di cereali per bambini e neonati, ma non per gli alimenti a base di animali. La presenza di farmaci veterinari in alimenti per l’infanzia, può causare reazioni allergiche, resistenza agli antibiotici ed altri problemi di salute. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Clinica degli Alimenti.