I ricercatori dell’Università di Adelaide potrebbero aver scoperto un nuovo bersaglio nella lotta contro la depressione: un gene difettoso che è collegato alle condizioni cardiovascolari e metaboliche.
Un team guidato della University of Adelaide’s Discipline of Psychiatry ha esaminato e tentato di replicare i risultati di un crescente corpo di evidenza che mostra i tipi di geni espressi nel cervello e nei tessuti circostanti, durante la depressione.
I risultati – pubblicati on line sulla rivista Neuroscience & Biobehavioral Reviews, hanno messo in evidenza un gene che fino ad ora è stato poco considerato nei disturbi dell’umore.
“La depressione è molto più complessa di quanto la maggior parte della gente pensa e include disfunzioni a più livelli biologici, dai geni alle regioni del cervello e sangue che circola attraverso il corpo”, dice il Professor Bernhard Baune, Responsabile della Facoltà di Psichiatria presso l’Università di Adelaide e autore principale dell’articolo.
“Lo stato di depressione può anche variare nel tempo, esso passa attraverso varie fasi e può presentare con una vasta gamma di sintomi. Anche se c’è un crescente corpo di ricerca che indaga sulla genetica alla base della depressione, finora ci sono stati risultati inconsistenti in diversi studi in tutto il mondo”, ha aggiunto il ricercatore.
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Il team ha esaminato e ri-analizzato in modo nuovo una ricerca che copre 16 regioni cerebrali e cinque tipi di cellule del sistema nervoso periferico ed ha identificato 57 geni espressi in modo diverso nel cervello e 21 nei tessuti periferici.
“Quello che abbiamo osservato è stata la sovrapposizione nell’espressione genica tra il cervello e tessuti periferici che sono fortemente implicati un legame tra depressione e malattie cardiovascolari”, spiega il Professor Baune.
“Inoltre, abbiamo identificato il gene PXMP2 come un potenziale candidato per ulteriori indagini”.
PXMP2 gioca un ruolo nella permeabilità di microcorpi chiamati perossisomi, che abbattono gli acidi grassi nel corpo per convertirli in energia.
“PXMP2 è sovra-espresso durante la depressione. Tuttavia, per quanto di nostra conoscenza, né questo gene difettoso e in particolare, né le sue funzioni correlate al metabolismo, sono state mai studiate in relazione ai disturbi dell’umore di ogni genere. Con i percorsi condivisi tra i disturbi cardiovascolari e la depressione, suggeriamo che la regolazione del gene difettoso PXMP2 può giocare un ruolo nei disturbi depressivi tramite vie metaboliche specifiche. La nostra ricerca sulle reti genetiche è di supporto ad una vasta gamma di teorie che affermano che diversi geni possono svolgere un ruolo nella depressione, compresi quelli che sono coinvolti nella regolazione della serotonina, melatonina e il sistema immunitario,oltre a molti altri. In questo quadro, PXMP2 rappresenta un nuovo bersaglio per futuri programmi di ricerca”, conclude Baune.
Fonte: University of Adelaide