Un farmaco comunemente utilizzato per prevenire le convulsioni nell’epilessia, può sorprendentemente proteggere la vista delle persone con sclerosi multipla (SM), secondo uno studio pubblicato il 16 aprile 2015 e che sarà presentato alla 67esima riunione annuale di Neurologia dell’American Academy a Washington, il 18-25 APRILE 2015.
“Circa la metà delle persone con SM a un certo punto della loro vita, sono interessate da una condizione chiamata neurite ottica acuta, in cui il nervo ottico si infiamma”, ha spiegato l’autore dello studio Raj Kapoor, MD, dell’Ospedale Nazionale per Neurologia e Neurochirurgia a Londra. “La condizione può causare totale improvvisa o parziale cecità, visione nebbiosa e dolore. Anche se la vista può essere recuperata, alla fine, ogni attacco danneggia ulteriormente il nervo ottico”.
Per lo studio, i ricercatori hanno selezionato a caso, 86 persone con neurite ottica acuta entro due settimane dalla comparsa dei sintomi della condizione e le hanno trattate con la fenitoina, un farmaco per l’ epilessia o con un placebo, per tre mesi. I ricercatori hanno poi misurato lo spessore della retina, lo strato sensibile alla luce del nervo ottico, all’inizio dello studio e dopo sei mesi. La vista di ogni paziente (compresa la nitidezza e la percezione dei colori) è stata inoltre controllata.
Lo studio ha rilevato, in media, che il gruppo che ha assunto la fenitoina aveva il 30 per cento in meno di danno allo strato di fibre nervose, rispetto a coloro che hanno ricevuto il placebo. Il volume della macula, la parte più fotosensibile della retina, era in realtà del 34 per cento superiore in coloro che hanno assunto la fenitoina, rispetto al placebo. Come previsto, dopo un singolo attacco, la visione è stata recuperata dai pazienti con successo e non ci sono state differenze significative nei risultati visivi nel lungo termine tra i due gruppi di trattamento.
Kapoor ha aggiunto: “Se questo dato sarà confermato da studi più ampi, potrebbe portare a un trattamento che può impedire danni al nervo ottico e perdita della vista in pazienti MS”.
Lo studio è stato sostenuto dal National Multiple Sclerosis Society, Multiple Sclerosis Society della Gran Bretagna e Irlanda del Nord, da una sovvenzione illimitata della Novartis, Istituto Nazionale per la Ricerca Sanitaria Clinical Research Network e University College London Hospitals Biomedical Research Center.
Fonte :American Academy of Neurology, AAN Annual Meeting 2015