HomeSaluteVirus e parassitiTrapianto di microbiota fecale per le infezione da C. difficile grave e...

Trapianto di microbiota fecale per le infezione da C. difficile grave e fulminante

Il trapianto di microbiota fecale riduce la mortalità tra i pazienti con infezione da C. difficile (CDI) grave e fulminante, secondo un nuovo studio pubblicato su Alimentary Pharmacology and Therapeutics.

Lo studio ha dimostrato che il trapianto di microbiota fecale riduce la mortalità tra i pazienti con infezione da C. difficile (CDI) grave e fulminante, rispetto allo standard di cura.

Ari M. Grispan, della divisione di gastroenterologia presso la Icahn School of Medicine del Monte Sinai e colleghi, hanno guidato la ricerca.

Nel trattamento della CDI grave e fulminante sono stati fatti pochi progressi e la condizione continua ad essere associata a scarsi risultati a lungo termine.

Vedi anche, Individuato un obiettivo chiave per la lotta contro il Clostridium difficile.

“Per i casi di CDI ricorrente o refrattaria, il trapianto di microbiota fecale (FMT) ha dimostrato di essere estremamente efficace”, hanno scritto gli autori. “Tuttavia, questa nuova strategia non è ancora ben descritta nella letteratura attuale”.

Per lo studio sono stati arruolati 48 pazienti ricoverati in ospedale con CDI grave o fulminante che erano stati sottoposti a cure nel reparto di terapia intensiva.
Tra tutti i 48 pazienti, 19 pazienti sono deceduti durante il ricovero in ospedale per un tasso di mortalità complessivo del 39,6%. Tra i pazienti trattati con FMT, tre dei 19 pazienti sono deceduti durante il ricovero. Nel gruppo antibiotico sono morti 16 pazienti su 32.

I ricercatori hanno stabilito che c’era una riduzione assoluta del rischio del 31,2% nella mortalità per i pazienti sottoposti a FMT.

Grispan e colleghi hanno sottolineato che le loro scoperte si aggiungono alla crescente evidenza che la FMT può essere utilizzata in pazienti con CDI grave o fulminante al posto di o insieme alla chirurgia.

“Sono tuttavia necessari ulteriori studi prospettici per confermare i nostri risultati e valutare la sicurezza generale della FMT”, hanno concluso i ricercatori.

Fonte, NCIBI

 

 

 

Newsletter

Tutti i contenuti di medimagazine ogni giorno sulla tua mail

Articoli correlati

In primo piano