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Telefonini: secondo la cassazione l’uso prolungato causa danni alla salute

 

Colpo di scena: usare il telefonino per molte ore al giorno e per un lungo periodo di anni, può avere “un ruolo concausale” nella genesi di alcuni tumori dei nervi cranici. Lo ha sottolineato la Cassazione in una sentenza con la quale ha respinto il ricorso dell’Inail.

Dopo lunghe discussioni del mondo scientifico  sui possibili effetti nocivi per la salute dall’uso dei cellulari, soprattutto se prolungato e costante nel tempo, una sentenza  (n.17438 del 12 ottobre scorso) della Corte di Cassazione ha  respinto il ricorso dell’Inail che negava la legittimità della richiesta di riconoscimento di malattia professionale, con invalidità dell’80%, a un manager che per dodici anni ha usato per lavoro il suo cellulare per cinqe-sei ore al giorno.

Inoltre la Suprema Corte ha riconosciuto la “maggiore attendibilità” degli studi epidemiologici indipendenti sui danni da cellulare rispetto a quelli “cofinanziati dalle stesse ditte produttrici di cellulari”.
In primo grado, era stata accolta la posizione dell’Inail. Verdetto ribaltato in appello. E ora la decisione finale della Cassazione che non ha accolto il ricorso dell’ente che sosteneva come diversi studi scientifici non avessero confermato danni alla salute per uso del telefonino.
La Cassazione ha replicato che gli studi indipendenti condotti dal gruppo ‘Hardell’, tra il 2005 e il 2009, che hanno evidenziato un maggiore rischio di insorgenza di neoplasie negli utilizzatori ‘forti’ di telefonia mobile, sono correttamente stati considerati di “maggiore attendibilità” dai giudici della Corte di Appello.E questo perchè “stante la loro posizione di indipendenza, ossia per non essere stati cofinanziati, a differenza di altri, anche dalle stesse ditte produttrici di cellulari”.

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