Immagine: l’immagine al microscopio mostra le cellule di trabecolato create da cellule staminali pluripotenti indotte nel laboratorio del Dr. Markus Kuehn. Credit: laboratorio Kuehn
Il trattamento con le cellule staminali potrebbe contribuire a ripristinare un corretto drenaggio degli occhi nelle persone affette da glaucoma. Questo è il risultato di uno studio condotto da un team del Veterans Affairs e University of Iowa.
I ricercatori, guidati dal Dr. Markus Kuehn, hanno iniettato cellule staminali negli occhi di topi con glaucoma. L’afflusso di cellule staminali ha rigenerato la minuscola, delicata zona del tessuto noto come trabecolato che funge da canale di scolo degli occhi ed evita l’accumulo di liquido. Quando il fluido si accumula negli occhi, l’aumento della pressione potrebbe portare a glaucoma. I danni causati dalla malattia al nervo ottico, possono portare a cecità.
“Crediamo che la sostituzione delle cellule danneggiate o perse del trabecolato con cellule sane, può portare a recupero funzionale degli occhi nelle persone affette da glaucoma”, scrive Kuehn sul sito web del suo laboratorio.
Il team ha riportato i risultati della ricerca, il 21 Giugno 2016, in Proceedings of the National Academy of Sciences .
Un potenziale vantaggio di questo approccio è che il tipo di cellule staminali utilizzate, le cellule-staminali pluripotenti indotte, potrebbero essere create da cellule prelevate dalla pelle del paziente stesso, una strategia che aggira il dilemma etico di usare cellule staminali fetali e riduce anche la possibilità del corpo del paziente di rigetto delle cellule trapiantate.
I ricercatori hanno osservato che l’iniezione di cellule staminali ha portato ad una proliferazione di nuove cellule endogene all’interno del trabecolato. In altre parole, sembra che le cellule staminali non solo sono sopravvissute, ma hanno indotto il corpo a produrre più cellule all’interno dell’occhio, moltiplicando così l’effetto terapeutico.
Il team ha misurato gli effetti del trattamento nei topi, nove settimane dopo il trapianto. I topi di laboratorio in genere vivono solo due o tre anni e nove settimane è approssimativamente pari a circa cinque o sei anni degli esseri umani.
I ricercatori sono sicuri che i loro risultati sono promettenti per la forma più comune di glaucoma nota come glaucoma ad angolo aperto anche se non sono ancora sicuri che il loro modello di topo possa essere rilevante per le altre forme della malattia.
Un’ altra possibile limitazione della ricerca: è possibile che le nuove cellule di trabecolato generate dalla infusione di cellule staminali, alla fine soccombono a causa dello stesso processo della malattia. Ciò richiederebbe un nuovo trattamento. Non è chiaro, però, se un approccio che richiede trattamenti multipli nel tempo, sia praticabile. I ricercatori hanno in programma di continuare a studiare il nuovo approccio.
Kuehn conduce il the Glaucoma Cell Biology Laboratory alla University of Iowa Carver College of Medicine ed è ricercatore al the Center for the Prevention and Treatment of Visual Loss alla Iowa City.
Fonte: PNAS