Immagine: Baoli Hu, Ph.D. Credit: MD Anderson Cancer Center
Il glioblastoma multiforme rimane il cancro al cervello più comune e altamente letale ed è noto per la sua capacità di recidivare. I ricercatori della University of Texas MD Anderson Cancer Center hanno identificato un percorso attraverso il quale le cellule tumorali in modo aggressivo, si diffondono e crescono nel cervello, aprendo nuove possibilità di trattamento.
I risultati dello studio sono stati pubblicati il 17 novembre 2016 on-line, dalla rivista Cell.
Autori dello studio sono Baoli Hu, ricercatore senior, Y. Alan Wang, Prof. Associato, Ronald A. De Pinho, Prof. di Biologia del cancro e Qianghu Wang, Prof. di Bioinformatica e Biologia computazionale.
( vedi anche:Terapia sperimentale efficace per il trattamento del glioblastoma).
“La prognosi infausta del glioblastoma si riferisce alla ricorrenza quasi universale dei tumori, nonostante il trattamento che comprende la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia”, ha detto Hu. “Il nostro studio dimostra il potenziale di una nuova strategia terapeutica basata sul target dei meccanismi che consentano al glioma di ri-crescere in modo aggressivo nel cervello”.
Hu ed i suoi colleghi hanno sviluppato un modello di glioblastoma per individuare nel glioma, le cellule staminali che, come tutte le cellule staminali, hanno la capacità di trasformarsi in altri tipi di cellule. I ricercatori hanno inoltre scoperto che il gene, Wnt5a, quando attivato, ha permesso alle cellule staminali del glioma la diffusione e la crescita invasiva.
“Abbiamo scoperto un processo attraverso il quale le cellule staminali del glioma sono mediate dal gene Wnt5a per trasformarsi in cellule endoteliali”, , ha detto Hu. “Queste nuove cellule conosciute come GdECs, reclutano cellule endoteliali esistente in modo da formare una nicchia per sostenere la crescita delle cellule di glioma invasivo a distanza dal tumore primario, causando spesso lesioni e recidiva della malattia”.
I dati clinici hanno rivelato un’ espressione del gene Wnt5a in queste lesioni e tumori ricorrenti, maggiore di quella osservata nei tumori primari, confermando il legame tra Wnt5a e differenziazione delle cellule staminali nel glioma diffuso in tutto il cervello e contribuendo anche all’aggressività del cancro.
Lo studio ha individuato Wnt5a come un fattore chiave nelle cellule staminali di glioma per la trasformazione in GdECs. Il team ritiene che questo risultato apre la possibilità dello sviluppo di una nuova strategia terapeutica per i pazienti con glioblastoma multiforme.
Recenti dati clinici mostrano che il farmaco approvato dalla FDA, Bevacizumab, che ha come obiettivo i fattori di crescita endoteliali vascolari (VEGF), non ha beneficiato i pazienti come trattamento di prima linea del glioblastoma recidivante. Con queste nuove informazioni, il team propone un approccio terapeutico aggiuntivo che ha come obiettivo le vie di segnale Wnt5a e VEGF, per il glioblastoma ricorrente.
“I nostri dati preliminari mostrano che Bevacizumab può aumentare la differenziazione GdECs/Wnt5a mediata e il reclutamento di cellule endoteliali esistenti con conseguente non provato beneficio per i pazienti con glioblastoma”, ha spiegato Hu. “Questa nuova strategia dovrebbe migliorare l’esito dei pazienti affetti da tumore cerebrale sottoposti a terapia VEGF, limitando la crescita del tumore e la diffusione, oltre alla recidiva della malattia”, ha concluso Hu.
Fonte: MD Anderson Cancer Center