HomeSaluteBiotecnologie e GeneticaStudio internazionale fornisce nuovi indizi sull'anoressia

Studio internazionale fornisce nuovi indizi sull’anoressia

Il più grande studio sul sequenziamento del DNA  in anoressia nervosa ha collegato il disturbo alimentare a varianti in un gene che codifica per un enzima che regola il metabolismo del colesterolo.

La scoperta suggerisce che l’anoressia potrebbe essere causata in parte da una “perturbazione” nel normale metabolismo del colesterolo che può disturbare l’umore e il comportamento alimentare.

“Questi risultati indicano una direzione che probabilmente nessuno avrebbe mai pensato di prendere prima”, ha detto Nicholas J. Schork, professore presso l’Istituto Scripps Research (TSRI). Schork, ricercatore senior dello studio multicentrico che è stato pubblicato recentemente sulla rivista Molecular Psychiatry.

L’anoressia colpisce fino all’uno per cento delle donne e ha un tasso di mortalità stimato di 10 o più per cento, il che la rende forse, la  più mortale delle malattie psichiatriche.Gli individui con anoressia nervosa tendono ad essere perfezionisti, ansiosi o depressi e ossessivi.

Come si sviluppa la malattia non è ancora pienamente compreso. L’anoressia colpisce soprattutto le ragazze e le giovani donne (il rapporto di genere stimato è di quasi 10/1) e sembra essere influenzata in parte da fattori culturali, lo stress , la pubertà e le condizioni sociali.

Eppure studi sui gemelli indicano che i fattori genetici hanno la più grande influenza.

Il grande mistero è: quali sono i fattori genetici? Studi di associazione Gene-condizioni anoressiche hanno finora prodotto pochi risultati replicabili. I ricercatori sospettano che molti geni possono contribuire alla malattia e quindi solo gli studi di grandi dimensioni avranno il potere statistico di rilevare le singole influenze genetiche.

Per questo progetto – il più grande studio di sequenziamento genetico in anoressia  mai realizzato – Schork ha lavorato con un team internazionale di collaboratori che rappresentano più di due dozzine di istituzioni di ricerca. Il  progetto si è avvalso delle informazioni genetiche da più di 1.200 pazienti con anoressia e quasi 2.000 soggetti di controllo non anoressici.

In uno studio iniziale su 334 soggetti, i ricercatori hanno catalogato le varianti di un grande insieme di geni che erano già state collegati al comportamento alimentare o erano state segnalate in studi precedenti sull’anoressia. Di più di 150 geni candidati, solo una manciata ha mostrato segnali statistici di un legame con l’anoressia, in questo gruppo di soggetti.

“Uno dei segni più forti è venuto dal gene EPHX2, che codifica per epossido idrolasi 2, un enzima noto per regolare il metabolismo del colesterolo e sembra avere un ruolo marcato nell’ anoressia”, ha spiegato  Schork.

La squadra di seguito ha eseguito diversi studi di replicazione, ognuno con una differente coorte di pazienti e controlli sull’ anoressia, oltre a diversi metodi di analisi genetica.

Gli scienziati hanno continuato a trovare la prova che certe varianti di EPHX2 si verificano più frequentemente nelle persone con anoressia.

Per contribuire a dare  senso a questi risultati, i ricercatori  hanno esaminato i dati esistenti provenienti da uno studio  a lungo termine e su larga scala sulla cardiopatia e hanno determinato che un sottoinsieme delle  implicate varianti EPHX2  hanno l’effetto di alterare il normale rapporto tra l’aumento di peso e i livelli di colesterolo.

“Con ulteriori studi su EPHX2 abbiamo continuato a trovare prove che suggeriscono che esso svolge un ruolo sull’ anoressia”, ha affermato Schork.

Non è ancora chiaro come le varianti EPHX2  provocano un metabolismo anormale del colesterolo e come contribuiscono ad innescare l’anoressia. Ma Schork ha notato che le persone con anoressia spesso hanno livelli notevolmente elevati di colesterolo nel sangue, pur essendo gravemente malnutrite. Inoltre, ci sono stati  suggerimenti di altri studi che la perdita di peso, ad esempio in persone con depressione , può portare ad un aumento dei livelli di colesterolo. 

Al tempo stesso, vi è la prova che il colesterolo, un elemento di base delle cellule, in particolare nel cervello, ha una correlazione positiva con l’umore.

 In teoria, alcune persone anoressiche per motivi genetici, possono avvertire un miglioramento dell’umore, tramite il colesterolo alto,pur  non mangiando.

“L’ipotesi è che in alcune persone anoressiche il normale metabolismo del colesterolo è perturbato e che potrebbe influenzare il loro stato d’animo e la loro capacità di sopravvivere nonostante la severa restrizione calorica”, ha detto Schork.

Per ora questa è solo un ipotesi, per la verifica occorrono, ha sottolineato  Schork,  ulteriori studi di associazione genetica e più studi sugli effetti biologici delle varianti EPHX2.

 

Fonte  Scripps Research Institute

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