Steatosi epatica non alcolica-Immagine: astratto grafico Credit Cell Metabolism.
Una nuova ricerca dell’Università di Aberdeen potrebbe portare allo sviluppo di farmaci per la malattia del fegato grasso o steatosi epatica non alcolica, una malattia che colpisce 1 persona su 4 in tutto il mondo, ma che è attualmente incurabile.
Lo studio, pubblicato su Cell Metabolism, è stato condotto da un team internazionale di scienziati, guidato dalla Prof.ssa Lora Heisler dell’Università di Aberdeen Rowett Institute e dalla Dr.ssa Fiona Murray dell’Istituto di scienze mediche dell’Università.
Sono stati studiati più di 400.000 geni di individui dalla Biobanca del Regno Unito e i ricercatori hanno scoperto che le varianti in un gene specifico chiamato GPR75 sono collegate all’essere magri e ad avere una minore probabilità di sviluppare una condizione chiamata steatosi epatica, che è un tipo di malattia del fegato grasso.
La ricerca ha anche scoperto che la rimozione di GPR75 previene l’accumulo di grasso nel fegato in seguito all’assunzione di una dieta occidentale nei topi.
Il Professor Heisler ha affermato: “Le persone che si sono iscritte alla biobanca del Regno Unito sono state profilate e abbiamo scoperto che quelle con interruzioni nel gene GPR75 erano meno suscettibili alla malattia del fegato grasso. Questo è un importante passo avanti”.
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“Circa 1 persona su 4 in tutto il mondo soffre di steatosi epatica non alcolica, tuttavia attualmente non esistono farmaci per trattare specificamente questa condizione. La steatosi epatica non alcolica avanzata può portare alla cirrosi, la cui unica cura è il trapianto di fegato. Questo studio ha evidenziato un potenziale bersaglio farmacologico per la steatosi epatica non alcolica“.
Il Dr. Murray ha affermato: “Come parte dell’Aberdeen Cardiovascular and Diabetes Center,, lo scopo generale della nostra ricerca è quello di scoprire nuovi bersagli per l’individuazione e il trattamento delle malattie metaboliche e delle malattie correlate come malattie cardiache, ipertensione, diabete e malattie cardiache. steatosi epatica non alcolica. GPR75 è un recettore accoppiato alle proteine G. Oltre il 30% dei farmaci agisce sui recettori accoppiati alle proteine G, dimostrando che GPR75 potrebbe essere un nuovo bersaglio farmacologicamente efficace. In futuro, intendiamo sfruttare la nostra scoperta e indagare su come bloccare l’azione del GPR75 in il corpo per tradurre le nostre scoperte nella clinica“.
Fonte: Cell Metabolism