In uno studio recente pubblicato su JAMA Network Open, i ricercatori esaminano il potenziale legame tra i farmaci contro l’obesità Semaglutide e Liraglutide e le reazioni avverse ai farmaci di tipo suicida o autolesionistico.
Gli effetti sulla salute mentale dei recettori GLP-1
L’epidemia globale di obesità ha aumentato l’interesse per gli agonisti del recettore del peptide-1 simile al glucagone (GLP-1 RA), farmaci originariamente sviluppati per il diabete di tipo 2 (T2D), a causa delle loro proprietà di perdita di peso. I GLP-1 RA come Liraglutide e Semaglutide hanno guadagnato popolarità oltre il loro scopo iniziale, il che ha portato a carenze globali.
Sono emerse preoccupazioni sulla sicurezza dei GLP-1 RA, in particolare sul rischio di ideazione suicidaria. Sebbene le agenzie di regolamentazione, tra cui l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti, abbiano avviato indagini su questi rischi, non è stata stabilita alcuna relazione definitiva tra questi farmaci e il rischio di suicidio.
I ricercatori del presente studio si proponevano di indagare le reazioni avverse ai farmaci (ADR) suicide e autolesionistiche attribuite all’uso di Liraglutide o Semaglutide su scala globale, sfruttando il database dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dei rapporti di sicurezza sui casi individuali (ICSR).
Informazioni sullo studio
Il presente studio caso-controllo è stato avviato come analisi di sproporzionalità ovvero metodo statistico per generare un segnale quando un evento avverso è riportato in maniera più frequente rispetto a un particolare farmaco rispetto agli altri farmaci, del Vigibase dell’OMS , il più grande database di farmacovigilanza globale che include ICSR da oltre 28 milioni di record che coprono 140 paesi. Lo studio ha aderito alle linee guida etiche e non ha richiesto il consenso del paziente, poiché i dati sono stati resi anonimi.
È stata condotta una ricerca completa nel database per le segnalazioni relative a questi farmaci, incentrate sulle reazioni avverse classificate sotto la voce “suicidio/autolesionismo”. Le segnalazioni relative a Semaglutide sono state raccolte tra luglio 2011 e agosto 2023, mentre le segnalazioni relative a Liraglutide sono state ottenute tra novembre 2000 e agosto 2023.
L’analisi di sproporzionalità ha calcolato il reporting odds ratio (ROR) e la componente informativa bayesiana (IC) per determinare se questi farmaci fossero associati a un rischio più elevato di queste ADR rispetto ad altri farmaci. Sono state inoltre eseguite analisi di sensibilità per tenere conto di fattori confondenti, come l’uso concomitante di antidepressivi e benzodiazepine, nonché per confrontare i risultati con altri farmaci utilizzati per il trattamento dell’obesità e del diabete di tipo 2, come Dapagliflozin, Metformina e Orlistat.
Risultati dello studio
Sono stati analizzati in totale 36.172.078 report per lo studio attuale. L’indicazione primaria per la prescrizione sia di Liraglutide che di Semaglutide era il potenziale uso off-label, seguito dalla gestione del peso e dal trattamento del diabete. Sono stati identificati in totale 107 casi di ADR autolesioniste per Semaglutide e 162 casi per Liraglutide.
L’età mediana era di 48 e 47 anni per gli utilizzatori di Semaglutide e Liraglutide, con pazienti di sesso femminile che rappresentavano rispettivamente il 55% e il 61% dei casi. L’ideazione suicidaria era l’ADR più diffusa, segnalata rispettivamente dall’88% e dal 71,6% degli utilizzatori di Semaglutide e Liraglutide.
Si è scoperto che l‘ideazione suicida si risolveva dopo l’interruzione dei farmaci in oltre il 50% dei pazienti. Alla maggior parte dei pazienti che hanno sperimentato ideazione suicida sono stati prescritti anche altri farmaci, con antidiabetici e antidepressivi spesso co-segnalati.
Le analisi di sproporzionalità hanno indicato segnali significativi per ideazione suicidaria associata a semaglutide con un ROR di 1,45 rispetto ad altri farmaci. Le analisi di sensibilità hanno confermato questo risultato, in particolare nei casi che coinvolgono comedicazioni come antidepressivi e benzodiazepine, che sono associate a un rischio aumentato di comportamento suicidario.
La tendenza delle ADR suicide è gradualmente aumentata nel tempo per entrambi i farmaci, evidenziando così preoccupazioni sulla sicurezza che richiedono un ulteriore esame. Questi risultati sottolineano anche l’importanza di monitorare i profili di sicurezza degli agonisti del recettore GLP-1, in particolare per quanto riguarda il potenziale rischio di pensieri e comportamenti suicidi e autolesionistici.
Il presente studio è il primo a sfruttare un database dell’OMS per valutare il rischio di ideazione suicidaria potenzialmente associato all’uso di Semaglutide e Liraglutide. Tuttavia, lo studio è limitato da barriere di segnalazione, incapacità di stabilire la causalità, mancanza di stime di incidenza, potenziali bias, risultati del trattamento mancanti, dati insufficienti sulla dose, bias dei volontari non contabilizzati, condizioni preesistenti, dati limitati sulla durata del trattamento e misure di sproporzione interdipendenti che influenzano le interpretazioni sulla sicurezza.
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Conclusioni
I risultati dello studio contribuiscono alle valutazioni in corso sulla sicurezza di Liraglutide e Semaglutide, in particolare per quanto riguarda il loro potenziale impatto sui comportamenti suicidari.
La crescente popolarità dei resoconti personali sui social media degli utilizzatori di Semaglutide può contribuire all’uso off-label e aumentare i rischi per la salute pubblica, incluso il commercio illegale di Semaglutide contraffatto. Dato il rischio associato di ideazione suicida con l’uso off-label di Semaglutide, le autorità federali dovrebbero prendere in considerazione l’emissione di avvisi per informare il pubblico su questi rischi.