All‘aspirina, potente antidolorifico presente nell’armadietto dei medicinali da più di 100 anni, è stata attribuita la capacità di proteggere dalle malattie cardiovascolari e dal cancro del colon.
Ora, i ricercatori della Duke Health, hanno identificato un nuovo meccanismo di azione dell’ aspirina che spiega diversi benefici del farmaco.
( Vedi anche:Aspirina e prevenzione del cancro: individuato un nuovo percorso biochimico).
Lo studio, pubblicato sulla rivista EBioMedicine, descrive come l’aspirina influisce direttamente sulla funzione di una proteina di regolazione del gene che influenza non solo la funzione delle piastrine, ma sopprime anche i tumori del colon.
“Questa ricerca identifica un nuovo modo in cui funziona l’aspirina, che non era noto alla farmacologia”, ha detto l’autore della ricerca Deepak Voora, MD, Professore presso il Duke’s Center for Applied Genomics & Precision Medicine.
Voora ha spiegato che il potere di riduzione del dolore e di fluidificazione del sangue dell’aspirina sono stati a lungo fatta risalire alla sua capacità di bloccare COX-1, un enzima coinvolto sia nell’infiammazione che nella coagulazione del sangue.
“Ma COX-1 ha solo in parte spiegato come l’aspirina funziona per la salute cardiovascolare”, ha detto il ricercatore “e non ha dimostrato di essere implicato nel cancro”.
Invece, Voora e colleghi si è concentrati su un modello di attività genica che hanno chiamato ‘firma di risposta all’aspirina’ e che la squadra aveva precedentemente sviluppato. La firma ha identificato una rete di geni correlati con la funzione piastrinica e infarto.
“Questo approccio per valutare globalmente le azioni di un farmaco utilizzando i dati genomici, come abbiamo fatto con l’aspirina- è un cambiamento di paradigma che potrebbe cambiare il modo in cui i farmaci vengono sviluppati e utilizzati per l’uso clinico”, ha detto il co-autore Geoffrey Ginsburg, MD, Direttore del Centro di Genomica applicata e Medicina di Precisione. “Abbiamo intenzione di usare questo metodo per esplorare gli effetti pleiotropici di diversi farmaci in modo più ampio, per anticipare i loro effetti collaterali e capire clinicamente il loro repertorio di azioni”.
Fonte: Duke Medicine News