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Scoperto nuovo approccio che riduce l’infezione da Herpes simplex

Un nuovo studio segnala un approccio terapeutico efficace che inibisce e tiene a bada i virus latenti come l’herpes simplex, impedendo al virus di riattivarsi e causare la malattia.

L’autore principale dello studio è James Hill, PhD, LSU Salute New Orleans Professore e Direttore di Farmacologia e Malattie Infettive presso l’LSU Eye Center.

La ricerca è stata pubblicata oggi, sulla rivista Science Translational Medicine.

Il team di ricerca, guidato da Thomas M. Kristie, Chief of the Molecular Genetics Section in the National Institute of Allergy and Infectious Diseases’ Laboratory of Viral Diseases, che comprende anche Timothy Foster,PhD, LSU Health New Orleans Associate Professor of Microbiology, Immunology & Parasitology, ha studiato l’infezione da virus herpes simplex (HSV), in diversi modelli animali. I ricercatori hanno scoperto che un farmaco chiamato tranilcipromina (TCP) già esistente, blocca una proteina chiamata LSD1, che svolge un ruolo importante nell’avvio dell’ infezione da virus herpes simplex. I trattamenti attuali indirizzano le fasi tardive dell’infezione, causando spesso lo sviluppo di resistenza al farmaco. Questo studio ha assunto un approccio diverso: utilizza un farmaco che agisce su una proteina che controlla come  i geni “si accendono o spengono”, nelle prime fasi del processo di replicazione virale. Questo approccio di “epigenetica” non solo riduce i sintomi, ma a differenza dei trattamenti esistenti, riduce il rilascio di particelle virali che possono trasmettere il virus anche in assenza di sintomi e costringe il virus a rimanere in una fase latente, impedendone la riattivazione . I risultati indicano che anche quando un virus non è attivo, i farmaci che modulano cambiamenti epigenetici possono trattare l’infezione. Questo studio dimostra il suo potenziale come efficace terapia antivirale.

Un’alta percentuale della popolazione umana è stata infettata dal virus herpes simplex e porta il virus in uno stato latente. Dopo l’infezione iniziale, HSV di solito va in letargo in alcune cellule dove rimane, ma si può poi riattivare con una ricorrenza dei sintomi. Anche quando latente, lo spargimento asintomatico del virus continua la sua trasmissione. Infezioni da HSV neonatale può causare problemi di morte o di sviluppo-neurologico. Infezioni oculari da HSV e le recidive, sono la causa virale di cecità infettiva o della necessità di trapianti di cornea. Inoltre, insieme ad altri herpesvirus, HSV è un fattore di complicazione in individui immunodepressi ed è un cofattore nella trasmissione dell’ HIV.

Il  Dr. James M. Hill, che ha partecipato alla ricerca, è purtroppo scomparso prima che lo studio fosse pubblicato. “Il dottor Hill era un distinto e rispettato herpesvirologist. E’ scomparso circa un anno fa”, osserva il dottor Foster. ” Resta autore principale di questo manoscritto grazie ai suoi notevoli contributi”.

Fonte http://www.eurekalert.org/pub_releases/2014-12/lsuh-sdr120314.php

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