HomeSaluteCervello e sistema nervosoScoperta rivoluzionaria nella neurotrasmissione

Scoperta rivoluzionaria nella neurotrasmissione

Immagine: Credit Università di Buffalo.

Samir Haj-Dahmane,  ricercatore senior presso l’Università di Buffalo Research Institute on Addictions, ha scoperto come alcuni neurotrasmettitori vengono trasportati e raggiungono i loro obiettivi nel cervello, il che potrebbe portare a nuove terapie farmacologiche per aiutare a trattare l’ansia e altri funzioni cerebrali negative.

In uno studio pubblicato questa settimana dagli Atti della National Academy of Sciences, i ricercatori della RIA e della Stony Brook University mostrano che una particolare proteina, nota come proteina 5 legante l’acido grasso (FABP5), è la chiave per il modo in cui gli endocannabinoidi viaggiano dai neuroni ai recettori nel cervello. Questa ricerca, guidata da Haj-Dahmane, è stata sostenuta dai National Institutes of Health e dal Suny Reach(Research Excellence in Academic Health).

( Vedi anche: Visualizzata, per la prima volta, la struttura che permette alle cellule cerebrali di comunicare).

Gli endocannabinoidi sono lipidi prodotti naturalmente nel cervello che controllano numerose funzioni fisiologiche e comportamentali, tra cui emozioni, stress, dolore, controllo motorio e cognizione. Liberati dalle cellule cerebrali, gli endocannabinoidi devono viaggiare attraverso un ambiente liquido per raggiungere e attivare  e produrre i loro effetti fisiologici.

“Per quasi 40 anni, una domanda di lunga data nel campo della ricerca sugli endocannabinoidi è come questi lipidi possano attraversare un ambiente liquido simile all’acqua e raggiungere i loro obiettivi specifici“, dice Haj-Dahmane. “La nostra ricerca identifica FABP5 come l’elemento critico nel raggiungimento di questo obiettivo“.

Questa nuova scoperta è un passo avanti nella comprensione attuale della funzione degli endocannabinoidi nel cervello ed è significativa a causa della funzione multipla fisiologica e comportamentale del sistema endocannabinoide, tra cui lo stress, la dipendenza, la memoria, l’appetito e la regolazione del dolore.

“Dato il crescente interesse per il potenziale terapeutico degli endocannabinoidi, è molto probabile che FABP5 sarà al centro della futura ricerca traslazionale per sviluppare terapie farmacologiche per disturbi psichiatrici e neurologici che coinvolgono questo sistema“, dice Haj-Dahmane.

Fonte: PNAS

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