Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Plant & Cell Physiology, una proteina trovata nella barbabietola da zucchero potrebbe essere utilizzata come sostituto del sangue, perchè molto simile all’emoglobina.
“La proteina trovata nella barbabietola da zucchero è simile per il 50-60% all’emoglobina umana, in particolare alla forma che si trova nel cervello “, ha spiegato l’autore dello studio Nélida Leiva-Eriksson, dell’Università di Lund, in Svezia. La scoperta potrebbe aprire la strada allo sviluppo di molecole che, opportunamente adattate, potrebbero essere utilizzate per le trasfusioni.
Leiva-Eriksson ed i suoi colleghi hanno scoperto la proteina nelle radici, foglie e fiori della pianta.
“Si presume che certe piante producono una sostanza a base di proteine simile all’emoglobina, solo quando sollecitate dalla siccità o gelo. Tuttavia, abbiamo dimostrato che questa proteina viene prodotta anche in uno stato normale” ha detto la ricercatrice.
“Ma perché la pianta produce questa proteina simile all’emoglobina se non deve trasportare ossigeno”?
Questa proteina ha nella pianta, una funzione completamente diversa, nonostante la sua somiglianza all’emoglobina umana.
“Abbiamo scoperto che essa lega l’ ossido nitrico. Probabilmente è necessaria per mantenere certi processi sotto controllo, per esempio, fare in modo che l’ossido nitrico non diventi tossico o per scongiurare i batteri”, continua Leiva-Eriksson.
“Il processo di estrazione di questa proteina dalla barbabietola da zucchero non è molto più complicato dell’ estrazione dello zucchero”.
La sfida consiste nell’ottenere volumi sufficienti. Il team ritiene che vi sono buone ragioni per pensare che la barbabietola da zucchero potrebbero diventare un’alternativa realistica.
“Da un ettaro di coltivazione di barbabietola, potremmo produrre 1-2 tonnellate di emoglobina, che potrebbero salvare migliaia di vite. La speciale proteina è stata identificata cercando nel genoma della pianta sequenze simili a quelle dell’emoglobina. In questo modo sono stati identificati ben 3 geni interi e un gene troncato. L’analisi della struttura e dell’espressione di questi geni ci ha portato a ipotizzare che almeno uno potrebbe avere “un ruolo molto specifico”, concludono Leiva-Eriksson e colleghi.
Gli scienziati hanno in programma di iniziare a testare la proteina della barbabietola da zucchero, sugli animali al più presto.
Per quanto riguarda le applicazioni della scoperta in campo umano, il prossimo passo sarà quello di modificare l’emoglobina vegetale per adattarla alle trasfusioni nelle cavie e nell’uomo. Il processo potrebbe richiedere 3 anni, ma prima di arrivare a un’applicazione in ambito medico potrebbe essere necessario molto più tempo.
Fonte Plant & Cell Physiology
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