E’ ufficialmente stata avviata la sperimentazione sul “Metodo Zamboni”,lo specialista che diviso la comunità scientifica nazionale ed internazionale, sostenendo che esiste una correlazione tra sclerosi multipla ed insufficienza venosa cronica cerebrospinale. Gli italiani colpiti dalla malattia sono circa 60 mila. La sperimentazione è stata avviata presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara ed ha coinvolto 700 pazienti in tutta Italia e 19 centri di ricerca. Lo studio dovrà verificare se, come sostiene il Prof.Zamboni, esiste una correlazione tra sclerosi multipla e ostruzione delle vene giuglari ( insufficienza venoso cronica cerebrospinale) e valutare l’efficacia clinica dell’angioplastica venosa in pazienti affetti da sclerosi multipla. Il metodo consiste nel dilatare, con una specie di palloncino, le vene ostruite del paziente per ristabilire il normale flusso sanguigno. La terapia, secondo quanto sostenuto dai ricercatori, può restituire alle persone malate, il recupero del tono muscolare e la ripresa dell’attività fisica dopo soli nove mesi dall’intervento.La ricerca è stata finanziata dalla Regione Emilia Romagna con oltre 2 milioni di euro.
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