(SARS-CoV-2-Immagine Credit Public Domain).
Ricercatori negli Stati Uniti hanno dimostrato che i derivati idrosolubili della vitamina E (α-tocoferolo) mostrano una potente attività antivirale contro SARS-CoV-2 – l’agente che causa COVID-19.
Kevin Harrod dell’Università dell’Alabama a Birmingham e colleghi hanno scoperto che i composti hanno sinergizzato con il farmaco antivirale Remdesivir per inibire la RNA polimerasi SARS-CoV-2 RNA-dipendente (RdRp), un enzima cruciale per la trascrizione e la replicazione del genoma virale .
Sebbene gli intensi sforzi di ricerca per identificare rapidamente terapie antivirali efficaci si siano in gran parte concentrati sul riutilizzo dei farmaci esistenti, finora solo il Remdesivir è stato autorizzato come trattamento COVID-19 e i suoi benefici clinici sono modesti. “In questo studio, abbiamo impiegato una nuova query di intelligenza artificiale di composti approvati dalla FDA per il riutilizzo come antivirali contro SARS-CoV-2 e identificare i derivati del tocoferolo con una potente attività antivirale e sinergia con Remdesivir”, scrivono Harrod e colleghi.
Il team afferma che i risultati hanno importanti implicazioni, dato che molti derivati del tocoferolo sono già considerati sicuri per l’uso nell’uomo.
Una versione prestampata del documento di ricerca è disponibile sul server bioRxiv *, mentre l’articolo è sottoposto a peer review.
La necessità di interventi ad ampio spettro contro SARS-CoV-2
L’emergere di diversi coronavirus negli ultimi anni evidenzia la necessità di strategie interventistiche ad ampio spettro.
Nonostante lo sviluppo e l’autorizzazione senza precedenti di vaccini efficaci per la protezione da COVID-19, le rivoluzionarie infezioni da SARS-CoV-2, l’esitazione al vaccino e l’iniqua distribuzione dei vaccini a livello globale, sottolineano la necessità di interventi terapeutici che limitino le forme gravi della malattie e la mortalità.
Attualmente, il farmaco approvato dalla FDA Remdesivir è l’unico antivirale ad aver dimostrato un miglioramento degli esiti clinici fino ad oggi, sebbene con un’efficacia limitata e la limitazione della somministrazione endovenosa.
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Cosa hanno fatto i ricercatori?
Utilizzando uno schermo in silicio guidato dall’intelligenza artificiale di composti approvati dalla FDA per il riutilizzo come antivirali contro SARS-CoV-2, il team ha identificato quasi 100 composti a cui ha dato la priorità di screening in vitro. Ciò ha portato all’identificazione di 12 composti che hanno ridotto la propagazione di SARS-CoV-2 di oltre il 90% a una concentrazione di soli 10 µM.
Successivamente, i ricercatori hanno scoperto che cinque di questi primi 12 composti hanno ridotto il carico di SARS-CoV-2 di oltre il 90% nella linea cellulare epiteliale polmonare umana Calu3.
Quattro di questi farmaci – Niclosamide, Remdesivir, Lopinavir e D-α-tocoferolo polietilenglicole succinato (TPGS) – hanno mostrato la massima efficacia nel prevenire l’infezione da SARS-CoV-2 nelle cellule VeroE6.
Inoltre, 11 dei 12 composti principali hanno dimostrato una forte attività antivirale contro il betacoronavirus stagionale OC43, suggerendo che la maggior parte dei composti è efficace contro i betacoronavirus in generale.
Screening dei composti per combinazioni sinergiche
Quando Harrod e colleghi hanno esaminato i migliori composti per combinazioni sinergiche, hanno scoperto che una combinazione di Remdesivir e TPGS ha determinato un aumento di 8 volte della potenza antivirale.
Per comprendere il meccanismo alla base dell’attività antivirale del TPGS, i ricercatori hanno testato i suoi componenti costitutivi: D-α-tocoferolo, succinato e glicole polietilenico. Poiché l’α-tocoferolo da solo è insolubile in un ambiente acquoso, i ricercatori hanno invece testato l’α-tocoferolo succinato (αTOS) e l’α-tocoferolo fosfato (αTOP). Ciò ha rivelato che αTOS è in grado di inibire la replicazione di SARS-CoV2 nelle cellule VeroE6, suggerendo che l’α-tocoferolo è il componente antivirale attivo nel TPGS. Data la potente sinergia osservata tra TPGS e Remdesivir – che è un noto inibitore di SARS-CoV-2 RdRp – il team ha ipotizzato che TPGS inibisca anche questa RdRp. I ricercatori hanno misurato la capacità del TPGS di inibire l’attività trascrizionale del SARS-CoV-2 RdRp. I ricercatori hanno scoperto che TPGS ha inibito l’attività trascrizionale di SARS-CoV-2 RdRp, con una potenza che era di circa 100 volte quella di Remdesivir. “Presi insieme, questi risultati supportano fortemente un meccanismo mediante il quale TPGS impedisce o destabilizza l’assemblaggio di SARS-CoV-2 RdRp”, scrivono Harrod e colleghi.
TPGS come antivirale efficace contro SARS-CoV-2
I ricercatori affermano che lo studio ha identificato il TPGS come un antivirale efficace contro SARS-CoV-2 e coronavirus in senso più ampio, che mostra anche una forte sinergia con Remdesivir. “Questi risultati sono significativi dato che molti derivati del tocoferolo, incluso il TPGS, sono già considerati sicuri per l’uomo, sono biodisponibili per via orale e migliorano notevolmente l’attività dell’unico antivirale approvato per l’infezione da SARS-CoV-2 che è Remdesivir”, conclude il team.
*Avviso IMPORTANTE
bioRxiv pubblica rapporti scientifici preliminari che non sono ancora stati sottoposti a peer review e, pertanto, non devono essere considerati conclusivi.
Fonte:bioRxiv