Attività fisica, corretta alimentazione e sostegno alla ricerca.
Le Arance della Salute di AIRC tornano in tutta Italia per rendere il cancro sempre più curabile. L’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro rinnova l’appuntamento con “Le Arance della Salute” con i suoi 15mila volontari in 2.500 piazze e 600 scuole per raccogliere nuove risorse da destinare al lavoro dei suoi 5.000 ricercatori e ricordare che l’attività fisica regolare e un regime alimentare sano sono fondamentali per prevenire il rischio di cancro.
Dalla Sicilia al Trentino Alto Adige, dal Molise alla Sardegna, dalle grandi città ai piccoli centri di provincia: sabato 30 gennaio 15mila volontari AIRC tornano in 2.500 piazze di tutta Italia per raccogliere fondi a sostegno della ricerca sul cancro attraverso la distribuzione delle “Arance della Salute”, simbolo dell’alimentazione sana e protettiva grazie alle loro straordinarie proprietà. Come da tradizione “Le Arance della Salute” di AIRC sono tutte arance rosse – contengono infatti gli antociani, pigmenti naturali dagli eccezionali poteri antiossidanti, e circa il quaranta per cento in più di vitamina C rispetto agli altri agrumi – rigorosamente di origine italiana, coltivate in Sicilia, Calabria e Sardegna.
Con una donazione di 9 euro sarà possibile ricevere una reticella da 2,5 kg di arance e la Guida ‘Muoviamoci contro il cancro’ con preziose informazioni sull’attività fisica e sugli esercizi indicati per ogni età e gustose e sane ricette a tema arance, realizzate appositamente dallo chef stellato Moreno Cedroni in collaborazione con La Cucina Italiana.
L’importanza di un’alimentazione sana e corretta nella prevenzione e nella cura del cancro è stata provata attraverso numerose ricerche e ribadita più volte nel corso dell’ultimo anno grazie all’importante contributo di Expo2015. Ad essere ancora sottovalutato invece è il ruolo dell’esercizio fisico che “andrebbe prescritto come una medicina, perché può essere altrettanto efficace di un farmaco…”, come ricordano gli esperti del Sistema Sanitario Britannico. Lo confermano diversi studi epidemiologici che ne attestano gli effetti benefici e tangibili in ambito oncologico. Numerose ricerche documentano inoltre che un’attività fisica regolare diminuisce del 30-40% il rischio di tumore al colon, del 20-40% l’insorgenza del tumore all’endometrio e del 20% quello al polmone, oltre a contribuire alla prevenzione del cancro al seno. Anche l’Università di Copenaghen ha recentemente pubblicato uno studio sugli effetti positivi del gioco del calcio per le persone colpite da cancro alla prostata, dimostrando che un allenamento di un’ora un paio di volte alla settimana contrasta la fragilità delle ossa indotta dalle terapie adottate per combattere la malattia.
“Le persone che intraprendono attività fisica dopo una diagnosi di cancro del colon hanno una significativa riduzione della mortalità – conferma Luigi Ricciardiello, Professore Associato di Gastroenterologia presso Alma Mater Studiorum Università di Bologna – È importante ricordare che il cancro del colon retto rappresenta la terza causa di cancro al mondo ma possiamo prevenirlo attraverso l’adozione di stili di vita corretti. Oltre all’attività fisica quotidiana, è fondamentale seguire una dieta mediterranea, ricca in frutta, verdura e pesce, che può ridurre il rischio di tumore al colon fino al 43%, e aderire ai programmi di screening. I Paesi che li hanno introdotti in modo sistematico a partire dai 50 anni di età hanno registrato una riduzione del tasso di incidenza della malattia”.