A dirlo è il napoletano Paolo Muto presidente dell’Associazione Italiana radioterapia oncologica.
Accanto alla terapia con i farmaci, che rimane indispensabile, anche la radioterapia fa la sua parte nell’ alleviare il dolore acuto di chi e’ colpito da cancro, tanto che circa il 25% dei pazienti ne fa ricorso. A dirlo e’ Paolo Muto, presidente dell’Associazione italiana radioterapia oncologica (Airo), che spiega come esistano delle ‘corsie preferenziali’ in diversi centri di tutta Italia proprio per assicurare a questi malati un rapido trattamento del loro dolore oncologico per mezzo della radioterapia. ”Corsia preferenziale significa fissare una visita entro 4-5 giorni da quando il paziente entra in contatto con l’ospedale – spiega Muto – ma anche iniziare la radioterapia entro 1-2 settimane. Parliamo ad esempio del dolore acuto dovuto a metastasi o alla stessa massa tumorale, che comprimono la colonna vertebrale, il cervello o altri organi”. La radioterapia per alleviare questi dolori ”si puo’ fare anche in una sola seduta, con effetti che possono durare anche dei mesi. La normale radioterapia per il tumore (non orientata cioe’ ad alleviare il dolore, ndr) arriva invece alle 6-8 settimane, a seconda del cancro”. Questa radioterapia, conclude Muto, non va comunque a sostituire la terapia farmacologica contro il dolore, ma le si affianca e la completa, in modo da ottimizzare al meglio il trattamento del cancro e migliorare il piu’ possibile la qualita’ di vita del malato.
Fonte Albatros
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