Il progetto Big Brain , lanciato a gennaio, per la realizzazione della prima mappa in 3D del cervello umano è giunto alla sua realizzazione ed è oggi una realtà.
La prima mappa 3D del cervello umano, descritta sulla rivista Science, è opera di un gruppo di ricerca coordinato da Katrin Amunts, del Centro di ricerche tedesco Julich e dell’università Heinrich Heine a Dusseldorf. Essa servirà a capire meglio il funzionamento dell’organo, a cercare nuove cure per alcune malattie, permetterà di studiare il cervello a livello cellulare e potrà aiutare a comprendere come si sviluppano alcune malattie cerebrali e a mettere a punto eventuali cure.
Lo strumento, il più dettagliato fino ad oggi esistente, permetterà di ottenere informazioni sui meccanismi delle cellule nervose, finora visibili solo al microscopio e potrà aiutare a capire meglio come funzionano i processi che controllano cognizione, linguaggio, emozioni e le disfunzioni collegate. Gli autori, inoltre, hanno messo l’atlante del cervello a disposizione gratuita della comunità scientifica. Realizzata nell’ambito del progetto europeo sul cervello umano, European Human Brain Project, la mappa è stata ottenuta utilizzando uno strumento chiamato microtomo, per mezzo del quale vengono realizzate sezioni dei campioni di tessuto.
I ricercatori hanno tagliato, con il nuovo strumento, il cervello di una donna di 65 anni in oltre 7.400 sezioni dello spessore di 20 micrometri. Ogni sezione è stata poi digitalizzata e riallineata con il nuovo strumento , l’una dopo l’altra, per ricostruire il modello 3D del cervello. Per raccogliere tutti i dati sono state necessarie oltre mille ore.
Il risultato è un atlante del cervello umano a risoluzione spaziale 50 volte maggiore delle precedenti mappe del cervello, che “ridefinisce le mappe tradizionali, realizzate a partire dagli inizi del ‘900 e basate sull’analisi visiva del cervello” ha spiegato Amunts. “Con l’aiuto del nostro modello – ha aggiunto la ricercatrice – possiamo acquisire una nuova comprensione della normale struttura delle diverse aree del cervello e delle loro proprietà. Ciò contribuirà alla precisa identificazione e valutazione dei cambiamenti che avvengono nel cervello dei pazienti”.
Questo è il risultato più importante ottenuto finora dal progetto europeo sul cervello il cui obiettivo è realizzare, in un supercomputer entro i prossimi dieci anni, una sorta di “cervello artificiale virtuale”, ossia una simulazione del cervello umano, dal livello molecolare all’interazione fra le sue diverse regioni.
Fonte Science
HBP-videoverview from Human Brain Project on Vimeo ( clicca qui per vedere il video).