Un ampio studio europeo sta attualmente indagando se un farmaco, usato per trattare la pressione alta, può anche aiutare i pazienti con malattia di Alzheimer.
L’UE ha investito quasi 6 milioni di euro per il progetto, di cui Sahlgrenska Academy e Sahlgrenska University Hospital in Svezia, sono responsabili.
Il farmaco, Nilvadipine, in fase di sperimentazione nello studio, è un trattamento ben collaudato per la pressione alta. La ricerca ha dimostrato che Nilvadipine contrasta la formazione di placche amiloidi nel cervello degli animali.
Il farmaco sta per essere sperimentato su 500 malati di Alzheimer, in nove paesi europei.
Se questo studio clinico avrà successo, Nilvadipine potrebbe diventato il primo farmaco per trattare l’ Alzheimer che non solo riduce i sintomi della malattia, ma agisce anche sulle sue cause. Ciò potrebbe ridurre drasticamente i costi in Europa per la cura per i pazienti con questa malattia neurodegenerativa”, spiega Anne Börjesson -Hanson, ricercatore della Sahlgrenska Academy, Università di Gothenburg, che sta conducendo lo studio.
I pazienti nello studio saranno trattati con Nilvadipine o un placebo (sostanza inattiva) per diciotto mesi. I pazienti che sono già in trattamento con farmaci per alleviare i sintomi del morbo di Alzheimer continueranno ad assumerli. Follow-up e check-up saranno effettuati presso l’Ospedale della Sahlgrenska University.
“Faremo eseguire prove ripetute sui pazienti per vedere se ci sono cambiamenti nella memoria e cognizione, durante il periodo di prova”, spiega Anne Börjesson-Hanson.
Questa importante collaborazione di ricerca europea è chiamata NILVAD, ed è coordinata dal Trinity College a Dublino, in Irlanda. I gruppi di ricerca nel Regno Unito, Francia, Olanda, Grecia, Ungheria, Italia e Germania stanno prendendo parte allo studio, insieme a Irlanda e Svezia.
Per maggiori informazioni sul progetto, consultare: www.nilvad.eu
Fonte materiali forniti dalla University of Gothenburg via Science Daily .