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Prima protesi con collegamento diretto alle ossa, nervi e muscoli

La prima protesi al mondo che si collega direttamente alle ossa, nervi e muscoli, permette agli utenti di sperimentare sensazioni, offre libera mobilità ed è controllata tramite interfaccia cervello / computer.

E’ stata creata dal messicano Max Ortiz Catalan che vive in Svezia. Il dispositivo diventa un prolungamento del corpo umano attraverso l’osteointegrazione. Ciò significa che si connette direttamente all’osso tramite un impianto in titanio e grazie ad interfacce, si collega ai neuroni e muscoli ed offre un controllo affidabile della mano artificiale che consente all’arto di muoversi, semplicemente con il pensiero.

Un paziente con un braccio amputato sopra al gomito, è la prima persona ad utilizzare la tecnologia che gli ha permesso di avere una vita lavorativa normale, tornare al suo lavoro come operatore di macchinari pesanti, al confine tra la Svezia e la Finlandia e anche afferrare un uovo senza romperlo.

Ortiz Catalan spiega che gli elettrodi collegati ai muscoli e nervi generano segnali stabili che consentono un controllo preciso della mano artificiale ed il paziente può afferrare anche piccoli e delicati oggetti senza danneggiarli. L’impianto fornisce inoltre, le stesse sensazioni della propria mano ed è protetto da interferenze come sensori nei negozi.

 

First prosthesis with direct connection to bone, nerves and muscles
La protesi può essere controllata con la mente utilizzando un sistema di elettrodi

La ricerca è stata condotta presso la Chalmers Technological University di Goteborg, in Svezia, in collaborazione con Sahlgrenska University Hospital.

Il dispositivo è costituito da due parti, un impianto e una protesi. La prima parte richiede un intervento chirurgico per impiantare un pezzo di titanio nell’osso e installare un sistema di controllo che collega elettrodi ai muscoli e nervi.

La seconda è una protesi rimovibile che controlla il collegamento meccanico con l’osso e il collegamento elettrico con gli elettrodi impiantati. Questa componente robotica può essere rimossa in modo che il paziente può anche fare il bagno.

Circa 400 persone in tutto il mondo hanno già un impianto in titanio, ma solo due hanno il sistema di elettrodi impiantati nei nervi e muscoli. Si prevede che più di 10 pazienti riceveranno il nuovo sistema di controllo neurale entro quest’anno.

Nuova tecnologia dell’osteointegrazione

La tecnologia dell’ osteointegrazione non causa i problemi di infiammazione, sfregamento o il disagio delle protesi convenzionali e la facilità di utilizzo aumenta notevolmente la qualità della vita dei pazienti.

 Inoltre, l’impianto di titanio consente all’osso di crescere intorno ad esso e creare un legame. Questo non è possibile con altri materiali quali acciaio inox, che genera una reazione di incapsulamento e crea instabilità meccanica.L’impianto in titanio per ancorare la protesi al tessuto osseo è disponibile al momento, solo in Europa, Australia, Cile e Stati Uniti.

“Il nostro obiettivo è di rendere la tecnologia un trattamento standard per ogni amputazione in modo che tutti i pazienti possano usufruirne”, conclude il Dr Ortiz Catalan.

Fonte: Science Daily

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