Immagine: Credit: Cardiff University.
I ricercatori della Cardiff University e della Wales Kidney Research Unit hanno scoperto un potenziale nuovo metodo per prevenire la fibrosi, il processo che causa la formazione di cicatrici negli organi.
La nuova ricerca, condotta in collaborazione con l’Università di Exeter e il Cleveland Clinic Lerner Research Institute, prevede l’alterazione delle cellule responsabili della guarigione delle ferite e della riparazione dei tessuti e potrebbe portare a trattamenti che potrebbero prevenire e persino invertire la fibrosi d’organo – una delle principali cause di malattia e morte in tutto il mondo.
( Vedi anche:La terapia genica cura la fibrosi polmonare idiopatica).
La fibrosi è la formazione di tessuto connettivo fibroso in eccesso in un organo, come parte di un processo riparativo o reattivo. Questo processo biologico può portare a danni permanenti agli organi e a malattie croniche. Le malattie fibrotiche comprendono la fibrosi cardiaca e polmonare, l’aterosclerosi, l’asma, la cirrosi e lo scleroderma.
Durante i test di laboratorio, il team ha scoperto che una proteina precedentemente pensata per abbattere semplicemente catene di zucchero, può essere utilizzata per apportare alterazioni all’RNA delle cellule responsabili della guarigione delle ferite e della riparazione dei tessuti , influenzando radicalmente la loro funzione.
La Dr.ssa Soma Meran della School of Medicine dell’Università di Cardiff e dell’Unità di ricerca sui reni del Galles, ha dichiarato: “Siamo rimasti stupiti nello scoprire che la proteina ialuronidasi-2 può legarsi all’RNA in una cellula e alterarne l’attività responsabile della fibrosi e della formazione di cicatrici. Possiamo potenzialmente utilizzare questa tecnica per impedire a queste cellule di produrre tessuto cicatriziale, il che apre nuove eccitanti vie di ricerca nello studio della fibrosi “.
Gli interessi particolari del team dell’Unità di ricerca sui reni del Galles riguardano la prevenzione e / o l’inversione della malattia renale cronica che al momento non può essere invertita e consuma circa il 3% del budget del sistema sanitario. Molti di questi pazienti richiedono in definitiva la dialisi o il trapianto di rene e questi trattamenti sono associati a rischi e complicanze significativi.
La prossima fase della ricerca sarà di approfondire ulteriormente la struttura della ialuronidasi-2 per identificare che cosa la fa viaggiare verso il nucleo di una cellula e influenzare il materiale genetico. In futuro il team spera di sviluppare proteine sintetiche che imitino gli effetti benefici della ialuronidasi-2 per lo sviluppo in campo terapeutico.
Fonte: Science