Lenti a contatto da indossare durante la notte, possono offrire un’ alternativa per il trattamento della presbiopia ossia perdita della visione da vicino, senza bisogno di occhiali, secondo un nuovo studio australiano che ha testato con successo il metodo, in pazienti di mezza età.
La presbiopia è un disturbo dell’accomodazione (alcune fonti classificano la presbiopia come difetto refrattivo, ma, da alcuni anni, in accordo a criteri più moderni, tale difetto visivo viene catalogato fra i disturbi accomodativi e non fra quelli refrattivi).
La presbiopia è dovuta alla riduzione fisiologica della capacità di mettere a fuoco le cose che si trovano vicine; di fatto viene provocata da un indurimento del cristallino e/o dall’indebolimento del muscolo che regola l’accomodazione; il sintomo più comune è la difficoltà nella lettura da vicino.
Spesso la presbiopia compare attorno ai 45 anni nei soggetti che non accusano disturbi visivi (i cosiddetti emmetropi), mentre in coloro che sono affetti da ipermetropia, la comparsa della presbiopia arriva più precocemente; nei soggetti affetti da miopia, generalmente, il fenomeno della presbiopia si manifesta invece più tardi. La presbiopia si stabilizza solitamente intorno ai 65 anni di età.
Paul Gifford e Helen A Swarbrick della Scuola di Optometria e Vision Science presso l’Università del New South Wales a Sydney, hanno pubblicato i risultati della ricerca sul numero di aprile di Scienze della visione e optometria. Per correggere la presbiopia, molte persone hanno bisogno di occhiali da lettura o di lenti bifocali. Una tecnica emergente chiamata ipermetropico ortocheratologia (OK) può offrire un’alternativa in modo che durante il giorno non c’è bisogno di indossare occhiali. La nuova tecnica consiste in una lente a contatto rigida, appositamente progettata per corregge durante la notte, la perdita della vista da vicino.
La lente a contatto OK appiattisce la cornea, il tessuto trasparente nella parte anteriore dell’occhio, in modo sufficiente per compensare la perdita di rigidezza del cristallino, rendendo possibile durante il giorno, la messa a fuoco e la visione da vicino. Per il loro studio, Gifford e Swarbrick hanno testato il metodo in 16 pazienti di mezza età con presbiopia che avevano un’età compresa tra 43 e 59 anni. I pazienti hanno indossato una lente OK in un occhio, durante la notte per una settimana. L’altro occhio non è stato trattato. I risultati hanno mostrato che in tutti i pazienti che hanno utilizzato la lente OK , è stata ripristinata la visione da vicino. Infatti, la visione da vicino è migliorata dopo una sola notte di trattamento e il miglioramento è aumentato ulteriormente,dopo una settimana . Quando i ricercatori hanno esaminato gli occhi dei pazienti trattati, hanno avuto conferma che le lenti OK avevano modificato la forma della cornea, come previsto. Ma quando i pazienti hanno smesso di indossare la lente OK, le loro cornee sono tornate alla forma che avevano in precedenza. La visione nell’occhio non trattato era inalterata. Attuali trattamenti con lente a contatto per correggere la presbiopia includono il montaggio di una lente a contatto per la visione da lontano in un occhio e una per la visione da vicino nell’altro. Questo metodo si chiama “monovisione”. Gifford e Swarbrick hanno dimostrato che il metodo OK è “abbastanza valido come opzione non chirurgica per il trattamento della presbiopia”.
Fonte Science Daily