HomeSalutePotenziale di nuovi farmaci per curare la gotta

Potenziale di nuovi farmaci per curare la gotta

I risultati di un nuovo studio condotto presso la Loyola University di Chicago, potrebbero portare allo sviluppo di nuovi farmaci per curare la gotta.

Lo studio, condotto da Liang Qiao, MD, e dai suoi colleghi e collaboratori, è stato pubblicato sulla rivista  Nature Communications. 

La gotta è una malattia del metabolismo caratterizzata da attacchi frequenti di artrite infiammatoria acuta con dolore, arrossamento e gonfiore delle articolazioni, causati dal deposito di cristalli di acido urico in presenza di iperuricemia. L’acido urico può inoltre depositarsi nei tendini e nei tessuti circostanti, generando i cosiddetti tofi, anche a livello renale, causando la  nefropatia gottosa.

La gotta  è causata da un accumulo di acido urico intorno alle articolazioni, di solito l’alluce, ginocchio o le caviglie. La  risposta immunitaria, in questo caso, provoca dolorose infiammazioni. La risposta immunitaria innata è attivata principalmente dal calcio che entra in una cellula immunitaria chiamata macrofago, attraverso un’apertura che è il canale del calcio. Ci sono diversi tipi di canali del calcio.

I ricercatori hanno trovato che un particolare tipo di canale del calcio, chiamato TRPM2, è responsabile di avviare la risposta immunitaria. (TRPM2 sta per transient receptor potenziale melastatin 2.) In topi di laboratorio, i ricercatori hanno eliminato un gene che è responsabile di questo canale del calcio.La sSquadra di Qiao ha quindi esposto questi topi al “knockout” del canale del calcio e li ha confrontati con un gruppo di controllo. Essi hanno scoperto che l’infiammazione era significativamente inferiore nei topi in cui  ed mancava il canale del calcio TRPM2 ed hanno quindi concluso che la disattivazione del canale del calcio TRPM2, potrebbe essere la chiave per ridurre l’infiammazione dolorosa  nella gotta.

Il prossimo passo sarà quello di progettare un composto che potrebbe bloccare il canale del calcio TRPM2, e quindi verificare quanto questo composto riduce l’infiammazione in un modello animale. I risultati dello studio potrebbero valere anche per il morbo di Alzheimer e l’arteriosclerosi (indurimento delle arterie). Queste due malattie, come la gotta, sono state collegaei ad infiammazione ed è possibile che il canale del calcio TRPM2 può essere la chiave all’avvio della reazione infiammatoria in queste due malattie.  Ma questo non è ancora stato dimostrato”, ha detto Qiao.

Lo studio potrebbe anche contribuire allo sviluppo di nuovi vaccini. I ricercatori altrove, stanno studiando se i liposomi potrebbero servire come adiuvanti per sviluppare nuovi vaccini più efficaci. (Un adiuvante è il componente di un vaccino che stimola il sistema immunitario ad attaccare un agente patogeno, come un virus o batterio). Lo studio Loyola ha trovato che solo liposomi con carica elettrica sia positivo che negativa sono efficaci per stimolare il sistema immunitario. I liposomi con una carica neutra, non stimolano il sistema immunitario.

Fonte  Nature Communications.

Newsletter

Tutti i contenuti di medimagazine ogni giorno sulla tua mail

Articoli correlati

In primo piano