Perchè un’infezione virale può colpire il cervello ed essere fatale solo per alcune persone?
I ricercatori della Aarhus University e Aarhus University Hospital – in collaborazione con ricercatori internazionali -, hanno scoperto il motivo per cui l’herpes virus finisce per essere fatale per alcune persone. In Danimarca annualmente l’infiammazione del cervello colpisce 25-30 persone. Poco meno di un terzo di questi pazienti muore nonostante il trattamento.
La causa è da ricercarsi in profondità, all’interno delle cellule. Qui il nostro sistema immunitario produce normalmente una sostanza antivirale – conosciuta come interferone – che inibisce i virus che riescono ad infettare il corpo. Ma per alcune persone, una immunodeficienza è il motivo per cui il virus non viene riconosciuto dal sistema immunitario, il che significa che non vi è alcun segnale che dice al sistema immunitario di attivare e mobilitare una risposta antivirale.
La scoperta può spiegare la meningite
L’immunodeficienza è stata trovata in un tentativo di spiegare il motivo per cui alcune persone, in particolare bambini piccoli e gli anziani, diventano fatalmente malati a causa di un virus, l’herpes virus, che fino al 90 per cento della popolazione danese ha latente nel corpo. La scoperta non è significativa solo per la prevenzione e il trattamento dell’herpes virus, ma anche per la meningite.
“La nostra ipotesi è che la stessa o una mutazione simile nel sistema immunitario, sia un fattore che contribuisce ad altri tipi di infiammazione cerebrale come la meningite, nonché altri tipi di infezioni virali, compresi i casi gravi di influenza”, spiega lo scienziato leader del progetto Trine Mogensen, Professore Associato presso l’Università di Aarhus e staff Specialist alla Aarhus University Hospital.
Il team di ricerca è ora in procinto di esaminare se i pazienti che si sono gravemente ammalati a causa dell’ influenza suina nel 2010, soffrono della stessa immunodeficienza.
Nuove opportunità per la prevenzione
I ricercatori hanno scoperto il difetto del sistema immunitario attraverso il sequenziamento del gene – una tecnologia che permette di conoscere il nostro materiale ereditario e mappare il codice genetico per ogni gene. La scoperta è di grande importanza, sia per la ricerca che per il futuro pazienti.
“Abbiamo identificato un meccanismo fondamentale che è importante per la nostra comprensione e per ulteriori ricerche sulla interazione tra il virus e il sistema immunitario”, spiega Rune Hartmann, Professore Associato presso il Dipartimento di Biologia Molecolare e Genetica dell’Università di Aarhus, che ha anche partecipato allo studio.
“La scoperta ci dà l’opportunità di trovare e offrire consulenza genetica alle persone che sono a rischio di sviluppare un’infiammazione del cervello a causa dell’herpes virus e anche di impedire ai bambini di sviluppare la meningite. Sappiamo che la metà di coloro che sopravvivono alla condizione soffrono di danni permanenti al cervello come l’epilessia, paralisi e la depressione. E, inoltre, i due terzi dei pazienti che sono stati colpiti dall’herpes virus e che hanno questa immunodeficenza sono a rischio di recidiva. Quindi questa è una infezione molto grave che ora siamo maggiormente in grado di prevenire e curare grazie a questa nuova conoscenze”, conclude il Prof. Trine Mogensen.
Fonte: Functional IRF3 deficiency in a patient with herpes simplex encephalitis. Journal of Experimental Medicine, 2015; 212 (9): 1371 DOI: 10.1084/jem.2014227