HomeSaluteOms: l'inquinamento atmosferico causa 7 milioni di morti ogni anno

Oms: l’inquinamento atmosferico causa 7 milioni di morti ogni anno

Secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 1 a 8 del totale delle morti globali – 7 milioni di morti ogni anno – sono causate dall’ esposizione all’inquinamento atmosferico.

I nuovi dati sfidano le precedenti informazioni sull’inquinamento atmosferico. La cifra di 7 milioni, più che il doppio rispetto alla precedente stima di morti annuali causate dall’ inquinamento, rende l’inquinamento atmosferico attualmente il più grande rischio ambientale per la salute.

“I rischi di inquinamento atmosferico sono ormai di gran lunga maggiori di quanto si pensasse, in particolare per le malattie cardiache e ictus”, dice il Dott. Maria Neira,  director of the World Heath Organization’s (WHO) Department for Public Health, Environmental and Social Determinants of Health.

“Pochi rischi da inquinamento ambientale hanno un maggiore impatto sulla salute globale di oggi. L’evidenza segnala la necessità di un’azione concertata per ripulire l’aria che respiriamo”, aggiunge la ricercatrice.

Il contributo dell’ inquinamento atmosferico allo sviluppo di malattie respiratorie è ben noto, ma i risultati dell’OMS sottolineano anche un collegamento più robusto di quanto sia stato precedentemente segnalato tra l’inquinamento atmosferico e le malattie cardiovascolari e il cancro .

Più accurati rispetto alle stime precedenti, i nuovi dati

Le nuove cifre sono più accurate rispetto alle stime precedenti, perché non solo  ora si sa di più circa le malattie influenzate dall’inquinamento atmosferico, ma anche perchè è migliorata la tecnologia che permette migliori stime dei rischi dell’ esposizione umana all’inquinamento atmosferico.

Questo nuovo approccio comprende i dati satellitari combinati, le misure di controllo a livello del suolo, dati sulle emissioni di inquinanti e la modellazione di come l’inquinamento va alla deriva nell’ aria.

“L’inquinamento eccessivo dell’aria è spesso un sottoprodotto di politiche insostenibili in settori quali i trasporti, l’energia, la gestione dei rifiuti e l’industria”, dicono gli esperti dell’OMS.

Lo studio ha trovato che i paesi con il maggior inquinamento dell’aria sono i paesi a basso e medio reddito nel sud-est asiatico e nelle regioni del Pacifico occidentale. Un totale di 3,3 milioni di decessi sono stati collegati all’inquinamento dell’aria interna in questi paesi, e 2,6 milioni di decessi sono stati collegati con l’inquinamento dell’aria esterna.

Nel corso del 2012 – anno in cui i dati sono stati raccolti – l’ OMS ha stimato che 4,3 milioni di morti nel mondo sono legati all’inquinamento dell’aria interna causato da combustione (e cottura) di carbone, legno e stufe. Essi hanno inoltre stimato che 3,7 milioni di decessi a livello mondiale si sono verificati a causa dell’inquinamento dell’aria esterna.

C’è una sovrapposizione di inquinamento indoor e outdoor,  e così, alcune persone sono esposte a entrambi i tipi di inquinamento.

“Ripulire l’aria che respiriamo previene le malattie non trasmissibili così come riduce i rischi di malattia tra le donne e i gruppi vulnerabili, compresi i bambini e gli anziani,” dice il Dott. Flavia Bustreo, WHO assistant director-general of Family, Women and Children’s Health.

La valutazione WHO includeva anche la ripartizione dei decessi attribuiti all’ inquinamento:

L’inquinamento dell’aria esterna causa morti per:

  • Cardiopatia ischemica – 40%
  • La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) – 11%
  • Il cancro al polmone – 6%
  • Infezioni delle basse vie respiratorie acute nei bambini – 3%.

L’inquinamento dell’aria interna causa morti per:

  • Ictus – 34%
  • Cardiopatia ischemica – 26%
  • BPCO – 22%
  • Infezioni delle basse vie respiratorie acute nei bambini – 12%
  • Il cancro al polmone – 6%.

Il dottor Carlos Dora, coordinatore OMS per la salute pubblica,  spera che le nuove prove presentate dalla relazione, contribuiscano al miglioramento delle politiche che possono ridurre l’inquinamento dell’aria e di conseguenza i decessi futuri:

 

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