Oggi, Giornata Mondiale AIDS. “Meet test & treat” è la campagna volta a sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce. Volontari della CRI e operatori specializzati in tutta Italia e in tutte le piazze, offriranno a tutti la possibilità di effettuare i test per Hiv ed Epatite C. Gli screening rapidi saranno anonimi e gratuiti.
Obiettivo: diffondere la cultura della prevenzione, ma soprattutto l’importanza della diagnosi precoce.
In Italia circa il 40% dei casi di Hiv è diagnosticato in modo tardivo, mentre c’è un altro 30% stimato di persone che inconsapevolmente continuano a favorire la trasmissione del virus. I numeri sono ancora allarmanti: ogni anno sono 4 mila le nuove diagnosi di infezione da Hiv, con un incremento registrato negli ultimi due anni di nuove infezioni nella fascia d’età tra i 25 e i 29 anni. La Giornata mondiale contro l’Aids è nata proprio per risvegliare la coscienza sull’epidemia planetaria dovuta alla diffusione del virus Hiv.
La maggioranza delle nuove diagnosi Hiv positive è attribuibile a rapporti sessuali non protetti, che costituiscono l’84,3% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 45,8%, omosessuali 38,5%). Il rischio di contagio cresce proprio per le categorie ritenute meno esposte, mentre omosessuali e tossicodipendenti risultano essere i più informati.
Nella Giornata mondiale contro l’Aids, Anlaids scende in campo per informare e sensibilizzare il maggior numero di persone con la campagna “Ti riguarda” che è un chiaro invito rivolto a tutti, nessuno escluso: “Proteggiti e fai il test”.
Qualcosa è cambiato, ma non basta. In molte parti del mondo, l’AIDS continua ad essere la principale causa di morte e sofferenza per milioni di persone, soprattutto giovani e bambini.
Una condanna per le generazioni future. Dall’inizio dell’epidemia nel 1982, la malattia ha causato 35 milioni di morti.
Un bilancio drammatico nonostante le cure ed i progressi scientifici siano andati avanti. Il numero dei contagi non accenna diminuire, C’è bisogno di più prevenzione. Nel 2016, 125 mila bambini sono morti per cause legate all’AIDS e ogni ora sono 18 quelli colpiti dall’HIV, secondo le proiezioni dell’UNICEF. Se questa tendenza non dovesse diminuire, nel 2030 sarebbero 3,5 milioni i nuovi casi di adolescenti. Una guerra silenziosa che ad oggi ha fatto in Italia, 44 mila vittime con più di 69 mila casi. L’ Italia, risulta essere al tredicesimo posto tra i Paesi europei per il numero di nuovi casi di immunodeficienza acquisita registrati. Secondo il Ministero della Salute, l’Italia registra quasi 5,7 casi per 100.000 residenti.
Di AIDS ci si continua ad ammalare e se prima dell’avvento delle nuove terapie antiretrovirali la speranza di vita era molto limitata, adesso non è più così.
I nuovi farmaci garantiscono una lunga sopravvivenza, ma non debellano il virus e mentre si aspetta che i gruppi di ricerca sparsi per il mondo trovino un vaccino, la prevenzione è l’unica arma a disposizione per fermare il suo dilagarsi.