Oggi, 2 aprile, si celebra la giornata mondiale dell’autismo, una disabilità che solo in Italia coinvolge circa 550.000 persone e in Europa 5 milioni, colpisce tra i 5 e i 50 bambini ogni diecimila, soprattutto maschi.
L’autismo, o i disturbi dello spettro autistico (Dsa), sono una condizione cronica che interessa lo sviluppo del sistema nervoso centrale. Si caratterizza per essere a esordio precoce, per cui si manifesta principalmente tra i bambini. L’autismo causa una disabilità complessa che coinvolge diversi ambiti: da quello sociale a quello comunicativo e comportamentale.Il 18 dicembre 2007, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione 62/139, presentata dallo Stato del Qatar, che dichiara il 2 Aprile come World Autism Awareness Day (Waad) a tempo indeterminato. Sua Altezza Sheikha Mozah Bint Nasser Al-Missned, Consorte di Sua Altezza lo Sceicco Hamad Bin Khalifa Al-Thani, l’Emiro dello Stato del Qatar, ha sostenuto la campagna per una giornata di sensibilizzazione mondiale autismo attraverso l’attuale 62 ° Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ottenendo il consenso e sostegno da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite.
Una luce è il simbolo della comunicazione che si può accendere nelle persone affette da autismo, la malattia del mistero che compare nell ’infanzia, blocca lo sviluppo del linguaggio e la capacità di entrare in relazione con gli altri e che oggi si può curare attraverso un percorso riabilitativo.
Il percorso della ricerca nella comprensione dell’autismo..
I ricercatori si stanno concentrando sempre più sulla comprensione dei circuiti neuronali delle persone affette da autismo. Uno studio condotto in Canada dalla Case Western Reserve University e dall’ University of Toronto, pubblicato sulla rivista “Frontiers in Neuroinformatics” ha dimostrato, attraverso una scansione dell’attività cerebrale nota come magnetoencefalografia, che il cervello della maggior parte delle persone autistiche genera più informazioni quando è a riposo, con un aumento medio pari al 42%. “Un risultato che potrebbe offrire una spiegazione scientifica della caratteristica più tipica che contraddistingue gli individui colpiti dalla malattia, che è l’assenza di interazione con il mondo esterno e la chiusura nel proprio mondo interiore”. “L’eccesso di produzione di informazioni – afferma Roberto Fernández Galán, neuroscienziato della Case Western Reserve School of Medicine a capo del team di ricerca – potrebbe spiegare il distacco di un bambino autistico dal suo ambiente. I nostri risultati suggeriscono che i bambini malati potrebbero essere meno interessati alle interazioni sociali, proprio perché il loro cervello genera più informazioni a riposo, che noi interpretiamo come maggiore introspezione, in linea con le prime descrizioni della patologia”.
Usa e Ue insieme nella ricerca. È proprio di questi giorni la notizia che Stati Uniti e Unione Europea hanno deciso di unire i loro sforzi, e finanziamenti, in un progetto di ricerca comune, ancor più articolato e ambizioso di quello che nel 2000 ha permesso di decodificare il codice genetico umano. Secondo quanto riportato dalla rivista Nature, nascerà una partnership formale tra la “Brain Initiative” americana, lanciata a maggio dello scorso anno con un finanziamento di 1 miliardo di dollari, e lo “Human Brain Project”, nato sei mesi dopo, con uno stanziamento di 1 miliardo di euro (circa 1,3 miliardi di dollari).