HomeSaluteObesità: dieta non sana attiva fatalmente le cellule immunitarie

Obesità: dieta non sana attiva fatalmente le cellule immunitarie

Obesità-Immagine:astratto grafico. Credito The Journal of Immunology.

Sovrappeso e obesità sono tra le più grandi sfide per la salute del 21° secolo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Quasi il 60% dei tedeschi è considerato sovrappeso, mentre il 25% è obeso. Inoltre, essere in sovrappeso spesso innesca gravi malattie secondarie come diabete, arteriosclerosi o infarti.

Ciò che preoccupa i medici è la dimensione del tessuto adiposo nell’addome o tessuto adiposo viscerale, per essere precisi. La forte espansione di questo tessuto è associata a una risposta immunitaria infiammatoria che abbraccia l’intero corpo e aumenta quindi il rischio di malattie secondarie. Il tessuto adiposo viscerale svolge un ruolo importante in questi processi: qui le cellule immunitarie possono organizzarsi in strutture linfoidi e innescare risposte immunitarie che fanno deragliare il metabolismo della persona. Dopo solo tre settimane di una dieta ricca di grassi e calorie, vediamo cambiamenti nei processi molecolari che controllano il sistema immunitario e il metabolismo nell’organismo”, dice la Dr.ssa Susanne Stutte.

La dieta è la chiave

Un team di ricercatori della LMU ha ora studiato i processi molecolari che influenzano questo cosiddetto immunometabolismo. Hanno scoperto che la dieta gioca un ruolo decisivo: Dopo solo tre settimane di una dieta ricca di grassi e calorie, vediamo cambiamenti nei processi molecolari che controllano il sistema immunitario e il metabolismo nell’organismo“, spiega la Dott. ssa Susanne Stutte del Biomedical Center Munich e autrice principale dello studio. L’eccesso di energia alimentare viene immagazzinato nel tessuto adiposo, come il grasso viscerale, che si trova nell’addome e tra gli organi interni. Sebbene tutti abbiano questo grasso viscerale, una dieta particolarmente ricca di calorie ne provoca l’espansione e rappresenta un rischio per la salute.

Con la crescita costante del grasso viscerale, i processi immunologici diventano sbilanciati, come i ricercatori sono stati in grado di dimostrare: un particolare tipo di cellule immunitarie note come cellule dendritiche plasmacitoidi (pDC) si accumula nel tessuto adiposo viscerale. “Inizia a formarsi tessuto linfoide terziario, in cui le pDC orchestrano il sistema immunitario e influenzano il metabolismo”, spiega Stutte.

Vascolarizzazione nel tessuto adiposo viscerale murino
Vascolarizzazione nel tessuto adiposo viscerale murino (rosso: vasi sanguigni, verde: pDC, blu: cellule ematopoietiche). Credito: LMU

Infiammazione cronica

Quando il tessuto adiposo si espande, queste strutture si formano a un ritmo crescente. Ora le pDC intervengono acutamente nel metabolismo, creando una sindrome metabolica poiché le pDC nel grasso viscerale sono in costante stato di allerta.

I pDC rappresentano solitamente la prima barriera in caso di infezione virale, a cui rispondono rilasciando un messaggero (interferone di tipo I) che istruisce il sistema immunitario“, spiega la Prof.ssa Barbara Walzog del Walter Brendel Center of Experimental Medicine presso la LMU e responsabile del Collaborative Research Center.

Quando i marcatori infiammatori aumentano, il metabolismo deraglia e si verifica la sindrome metabolica.Quando la migrazione delle pDC nel grasso viene bloccata, l’aumento di peso si riduce e le condizioni metaboliche migliorano”, riferisce Stutte.

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Mappe molecolari

Lo studio è stato condotto in collaborazione con la Harvard Medical School e, secondo i ricercatori, i risultati potrebbero contribuire allo sviluppo di nuovi approcci verso un intervento terapeutico nelle malattie metaboliche. La migrazione delle pDC nel tessuto adiposo segue precisi schemi molecolari, che possono essere concepiti come mappe.Se potessimo fermare la migrazione delle pDC nel grasso, ad esempio, potremmo essere in grado di prevenire anche le malattie secondarie risultanti”, spiega Walzog.

Fonte: The Journal of Immunology

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