HomeSaluteNuovo vaccino contro la dipendenza da nicotina

Nuovo vaccino contro la dipendenza da nicotina

I ricercatori del Weil Cornell College hanno sviluppato e testato con successo sui ratti, un vaccino innovativo per trattare la dipendenza da nicotina. Nella rivista Science Traslational Medicine, gli scienziati descrivono come una singola dose del loro nuovo vaccino, protegge i ratti durante la loro vita, dalla dipendenza da nicotina. Il vaccino è progettato per utilizzare il fegato dell’animale per produrre continuamente anticorpi che divorano la nicotina nel momento in cui entra nel flusso sanguigno, impedendole di raggiungere il cervello ed il cuore. Inoltre, il vaccino permette al corpo di produrre i propri anticorpi monoclonali contro la nicotina e di sviluppare una immunità funzionale. Precedentemente i vaccini testati hanno fallito negli studi clinici perchè tutti consegnavano direttamente anticorpi anti nicotina che duravano solo poche settimane e richiedevano  di ripetere le dosi. Esistono due tipi di vaccini. Uno è un vaccino attivo, utilizzato ad esempio per proteggere contro la polio, la parotite ecc. Questo tipo di vaccino presenta una parte delle sostanze estranee ad esempio un pezzo di virus, affinchè  il sistema immunitario che lo intercetta, produca anticorpi contro il virus intruso. Dal momento che la nicotina è una piccola molecola, non è riconosciuta dal sistema immunitario e non può essere per questa ragione , utilizzata in un vaccino attivo. Il secondo tipo di vaccino è un vaccino paqssivo che fornisce anticorpi readymade per provocare una risposta immunitaria, ad esempio con la fornitura di anticorpi monoclonali (identico prodotto) che si legano a proteine di fattore di crescita di cellule tumorali per arrestarne l’attività.  Il team di ricerca, ha cercato di sviluppare un terzo tipo di vaccino, un vaccino  genetico, inizialmente testato sugli animali. Il vaccino anti nicotina si basa su questo modello.  I ricercatori hanno utilizzato la sequenza genetica di un anticorpo ingegnerizzato contro la nicotina per metterlo in un virus adeno associato (AAV), un virus progettato per non essere nocivo. Il virus ha anche ricevuto le informazioni per dirigere il vaccino verso gli epatociti, cellule del fegato dove si cominciano a produrre gli anticorpi. La ricerca dimostra che il vaccino sperimentato sui ratti, produce elevati livelli di anticorpi. In caso di successo, un tale vaccino potrebbe essere utilizzato sui fumatori che si sono impegnati a smettere, in modo da evitare una recidiva e potrebbe essere utilizzato anche per la prevenzione della dipendenza da nicotina in individui che non hanno mai fumato.

Newsletter

Tutti i contenuti di medimagazine ogni giorno sulla tua mail

Articoli correlati

In primo piano