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Nuovo trattamento ha ridotto l’attività del gene responsabile della malattia di Huntington

Una singola iniezione di un nuovo trattamento ha ridotto l’attività del gene responsabile della malattia di Huntington per diversi mesi in una sperimentazione sui topi.

La malattia di Huntington è una malattia genetica che colpisce circa 1 su 10.000 persone e danneggia le cellule nervose nel cervello. Questo provoca sintomi neurologici che interessano il movimento, la cognizione ed il comportamento.

La malattia di Huntington di solito inizia a mostrare i suoi sintomi in età adulta. Non c’è attualmente alcuna cura e non c’è modo per rallentare la progressione della malattia. I sintomi di solito progrediscono per oltre 10-25 anni.

( Vedi anche:Nuove prove: come la cisteina combatte la malattia di Huntington).

Ora, il team del progetto FINGERS4CURE finanziato dall’UE e condotto da ricercatori dell’ Imperial College di Londra, ha progettato una proteina terapeutica chiamata ‘zinc finger’.

La malattia di Huntington è causata da una forma mutante di un singolo gene chiamato IT15 che codifica per la proteina huntingtina. La proteina zinc finger ha come target le copie mutanti di questo gene e reprime la sua capacità di esprimere e creare proteine dannose.

Nel nuovo studio che ha coinvolto i topi, pubblicato sulla rivista Molecular Neurodegeneration, una sola iniezione di zinc finger ha represso le copie mutanti del gene per almeno sei mesi.

In un precedente studio sui topi, il team aveva frenato l’attività del gene mutante solo per un paio di settimane. Modificando alcuni ingredienti di zinc finger, nel nuovo studio i ricercatori sono stati in grado di estendere i suoi effetti a diversi mesi, reprimendo il gene che causa la malattia in tale periodo, senza effetti collaterali dannosi. Ciò è stato possibile rendendo zinc finger invisibile al sistema immunitario.

Il responsabile del progetto, il Dr. Mark Isalan del Department of Life Sciences all’ Imperial, ha dichiarato: “Siamo estremamente eccitati dai nostri ultimi risultati che mostrano importanti promesse per il trattamento della malattia di Huntington. Tuttavia, mentre questi incoraggianti risultati nei topi indicano che zinc finger si presenta come un buon candidato per portare avanti la sperimentazione umana, abbiamo ancora bisogno di molto lavoro prima di rispondere alle domande più importanti sulla sicurezza del nuovo trattamento, sugli eventuali effetti collaterali a lungo termine e se siamo in grado di estendere e aumentare i suoi benefici oltre sei mesi… Abbiamo motivo di essere fiduciosi, grazie anche ai risultati dei nostri studi precedenti, che reprimere il gene può effettivamente ridurre in modo significativo i sintomi della malattia di Huntington”.

“Se tutto va bene, potremo avviare studi clinici entro cinque anni. Siamo urgentemente alla ricerca di partner industriali e finanziamenti per questo obiettivo”, ha aggiunto il ricercatore.

Il gene IT15 mutato è considerato responsabile dei livelli tossici di proteine che si aggregano nel cervello. Impedire l’attività di questo gene potrebbe teoricamente arrestare la malattia.

Il gene è presente in molti tipi di cellule differenti nel cervello e questo rende difficile colpire il bersaglio e poichè ogni paziente ha anche una copia non mutante del gene, gli scienziati devono preservarla per evitare effetti collaterali indesiderati.

La proteina zinc finger si attacca al DNA del gene della huntingtina mutato e spegne la sua espressione. “Non sappiamo esattamente come il gene della huntingtina mutato causa la malattia, quindi l’idea è che il target dell’espressione genica può risolvere il problema alla fonte”, ha detto il Dr. Isalan.

Puntando il DNA del gene, la terapia zinc finger ha anche il vantaggio, rispetto ad altre possibili terapie, di aver bisogno di trattamenti meno frequenti.

Nello studio, i ricercatori hanno iniettato una singola dose zinc finger a 12 topi con malattia di Huntington. Hanno esaminato i cervelli dei topi a intervalli diversi dopo l’iniezione iniziale e hanno scoperto che, in media, il 77 per cento dell’ espressione genica del gene dell’huntigtina è stato represso nel cervello di topo tre settimane dopo l’iniezione, nel 61 per cento la repressione è durata sei settimane e nel 48 per cento la repressione è durata fino a 12 settimane. Il 23 per cento ha mostrato repressione dell’attività genica fino a  24 settimane dopo l’ iniezione iniziale. Il team sta ora lavorando per allungare il periodo di repressione dell’attività genica di IT15.

Fonte: Molecular Nurodegeneration

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