La malattia di Charcot-Marie-Tooth è una malattia ereditaria che porta a una perdita graduale dei motoneuroni e, infine, alla paralisi. La condizione è causata da mutazioni genetiche che interrompono la produzione di energia da parte dei mitocondri. Non esistono farmaci per bloccare o rallentare la progressione della malattia.
( vedi anche:Nuova potenziale terapia per l’incurabile malattia Charcot-Marie-Tooth)
Tuttavia, nella ricerca pubblicata on-line il 24 ottobre 2016 in Nature, gli scienziati della Washington University School of Medicine di St. Louis e della Stanford University, riferiscono di aver progettato piccoli composti che hanno il potenziale di correggere la disfunzione mitocondriale nella malattia di Charcot-Marie-Tooth e in altre condizioni che coinvolgono i mitocondri. Il team ha progettato i composti dopo uno studio delle cellule di topo che ha rivelato una nuova comprensione della struttura 3-D di una proteina chiave che viene disabilitata nei mitocondri dei pazienti con la malattia.
“Questa proteina mitocondriale non è mai stata presa in considerazione prima”, ha detto l’autore senior dello studio Gerald W. Dorn, Professore di Medicina. “Non ci sono farmaci che agiscono su questa proteina che è così importante per la funzione mitocondriale. Abbiamo progettato due composti, uno che attiva e uno che inibisce la sua funzione e li stiamo sperimentando sui topi con difetti mitocondriali”.
La maggior parte delle persone affette dalla malattia di Charcot-Marie-Tooth avvertono la comparsa dei primi sintomi in età compresa tra 10 e 20 anni. I pazienti con la condizione perdono lentamente il controllo dei movimenti, in particolare delle gambe. L’insorgenza dei sintomi prima dei 10 anni è associata con la forma più grave della malattia.
La proteina mitocondriale studiata dai ricercatori è chiamata mitofusin 2, una proteina che suscita molto interesse da parte degli scienziati perché si pensa che possa avere un ruolo in molte malattie, tra cui il diabete e le malattie cardiache. Mitofusin 2 governa il processo attraverso il quale due mitocondri sono in grado di legarsi e poi fondersi per scambianrsi informazioni genetiche, un importante processo per mantenere i mitocondri sani e tessuti sani.
“In passato, gli scienziati credevano che mitofusin 2 fosse sempre attiva e sempre pronta a legarsi ad un’altra molecola mitofusin e promuovere la fusione dei mitocondri “, ha spiegato Dorn. “Il nostro studio mostra ora che questo non è corretto. Mitofusin 2 si apre e si chiude. Presenta forme attive e inattive che incoraggiano o scoraggiano il legame tra due mitocondri e la risultante fusione”.