Sono 34 i giovani ricercatori che parteciperanno al Novartis BioCamp Italia 2014, esclusivo workshop dedicato alle biotecnologie, organizzato in collaborazione con l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, in programma a Milano dal 15 al 17 dicembre.
Oltre 140 le candidature pervenute da tutt’Italia, con una prevalenza da Lombardia, Toscana e Campania, 29 anni l’età media e schiacciante maggioranza delle donne, che costituiscono ben il 70% del totale.
Dall’analisi dei curricula dei candidati emerge un quadro promettente della ‘giovane’ ricerca biomedica in Italia: gli aspiranti partecipanti al Novartis BioCamp Italia sono autori di 1.566 pubblicazioni scientifiche e per 360 di esse ne sono i primi firmatari, un preciso indice di riconoscimento del merito e delle responsabilità. Inoltre oltre la metà dei candidati (il 53%) ha già effettuato un’esperienza di ricerca all’estero, fattore oggi determinante per l’interscambio e la valorizzazione delle competenze nell’ambito della comunità scientifica.
“Le candidature giunte al Novartis BioCamp Italia ci offrono una fotografia nitida ed estremamente stimolante del valore e della motivazione dei giovani talenti della ricerca italiana”, dichiara Guido Guidi, Head Pharma Region Europe, Novartis. ”Il nostro obiettivo è valorizzarli e farli maturare, indirizzandoli verso un percorso di eccellenza internazionale. La formula del workshop si ispira all’unica strategia possibile per raggiungere questo traguardo, privilegiando, accanto all’assoluto valore scientifico, la cooperazione tra i soggetti che sono in grado di promuovere concretamente, dare sbocchi e sostenere l’innovazione: industria privata, università, centri di ricerca d’eccellenza, istituzioni e mondo finanziario”.
Il programma del Novartis BioCamp 2014 presenta il mondo della ricerca biomedica da diverse angolazioni. Innanzitutto dalla prospettiva dell’industria farmaceutica e da quella degli Istituti di cura e ricerca, come Humanitas, da quest’anno sede anche di un’università indipendente. E poi da quella di altri attori, come le società scientifiche o le istituzioni, a livello nazionale e locale. Non mancherà infine una parte dedicata alla creazione e gestione di start-up e alle modalità di finanziamento delle imprese biotech, attraverso l’esame di casi di successo.
Fonte: Marianna Cerina
Echo Comunicazione d’Impresa