Circa 7.000 persone (tra loro circa 600 emofilici) che tra gli anni ’80 e ’90, contrassero epatite ed HIV a causa di trasfusioni e medicinali plasmaderivati infetti, non avranno il risarcimento, secondo quanto stabilito dal Governo Monti.
La Federazione delle Associazioni Emofilici, manifesta tutto il proprio disappunto dopo la bocciatura di un emendamento ad hoc, promosso dal SenatoreBosone – Vice Presidente della XII Commissione Igiene e Sanità del Senato – che, inserito nella Legge di stabilità, avrebbe potuto almeno dare una piccola soddisfazione e un grande riconoscimento a malati o familiari di vittime del contagio con medicinali plasmaderivati.
Negli anni ’80 e ’90 circa 600 emofilici hanno contratto il virus HIV (metà dei quali nel frattempo deceduti) e almeno 1.500 i virus dell’epatite (C,B, etc) e altre forme di epatiti. Gli ultimi decreti hanno introdotto un termine di prescrizione di cinque anni per i viventi e dieci per i deceduti. Questo significa che almeno l’80% delle persone che hanno contratto HIV e epatite C a seguito dell’utilizzo di prodotti infetti, tra loro emofilici, talassemici, politrasfusi, vaccinati e altri, è escluso dal diritto ad un giusto risarcimento, che era stato invece promesso alle Associazioni dei pazienti, nel corso di un incontro lo scorso 2 febbraio.