Immagine: neuroblastoma.Credit:Public Domain.
I ricercatori dell’UCL Great Ormond Street Institute for Child Health (GOS ICH) e dell’UCL Cancer Institute, hanno sviluppato una nuova promettente immunoterapia contro il neuroblastoma, un cancro che colpisce i bambini.
La nuova immunoterapia con cellule T CAR sviluppata dai ricercatori dell’UCL ha mostrato risultati promettenti nei primi bambini con neuroblastoma, una rara forma di cancro infantile.
Per questo studio proof of concept, i ricercatori dell’UCL Great Ormond Street Institute for Child Health (GOS ICH) e dell’UCL Cancer Institute hanno modificato le cellule T del paziente (un tipo di cellula immunitaria), equipaggiandole per riconoscere e uccidere le cellule di neuroblastoma.
Dodici bambini con neuroblastoma recidivante o refrattario (in cui la malattia non risponde al trattamento) sono stati trattati nello studio clinico di fase I.
La ricerca, pubblicata su Science Translational Medicine, è uno dei primi studi a dimostrare che i linfociti T CAR inducono una rapida regressione di un cancro solido. Sebbene gli effetti benefici siano durati solo per un breve periodo, lo studio fornisce prove importanti che questo specifico trattamento con cellule T CAR potrebbe essere utilizzato come trattamento futuro per i bambini con tumori solidi.
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Il neuroblastoma è un raro tipo di cancro che colpisce principalmente neonati e bambini piccoli e si sviluppa a partire da cellule nervose specializzate (neuroblasti) lasciate dallo sviluppo del bambino nell’utero.
Ogni anno nel Regno Unito viene diagnosticato un neuroblastoma che colpisce fino a 100 bambini. Il trattamento attuale per i bambini con un tipo aggressivo di neuroblastoma comprende la rimozione chirurgica, la chemioterapia con trapianto di cellule staminali, la radioterapia e la terapia con anticorpi. Nonostante il trattamento intensivo, la sopravvivenza a lungo termine è del 50/60 percento.
Nella terapia con cellule T CAR, un tipo di immunoterapia, le cellule T sono progettate per contenere una molecola chiamata recettore chimerico dell’antigene (CAR) sulla loro superficie che può riconoscere specificamente le cellule cancerose.
Per questo studio le cellule T dei pazienti sono state modificate con un CAR per indirizzare la proteina di superficie GD2, che è molto abbondante su quasi tutte le cellule di neuroblastoma, ma che si trova a livelli molto bassi nelle cellule sane.
I ricercatori hanno scoperto che quando si utilizza una dose sufficiente di cellule T CAR modificate, il trattamento induce una rapida riduzione delle dimensioni del tumore in alcuni dei pazienti trattati. Questi effetti erano transitori. È importante sottolineare che in tutti i pazienti i linfociti T CAR non hanno causato effetti collaterali dannosi nei tessuti sani che esprimono la molecola GD2.
L’autrice principale dello studio, la Dott.ssa Karin Straathof, leader del gruppo di ricerca presso l’UCL GOS ICH e consulente oncologo pediatrico presso il Great Ormond Street Hospital NHS Trust, ha dichiarato: “È incoraggiante vedere l’attività antitumorale indotta da queste cellule T modificate in alcuni dei pazienti partecipanti a questo studio. Sebbene l’attività antitumorale osservata fosse solo transitoria, fornisce un’importante prova di principio che le cellule T CAR dirette alla molecola GD2 potrebbero essere utilizzate contro i tumori solidi nei bambini. Sono necessari nuovi trattamenti per il neuroblastoma ad alto rischio e con ulteriori ricerche speriamo di sviluppare ulteriormente un trattamento che si traduca in risposte durature e aumenti il numero di pazienti che possono essere curati”.
L’autore senior dello studio, il Dottor Martin Pule (UCL Cancer Institute), ha affermato: “Il target dei tumori solidi da parte dei linfociti T CAR dipende dalla loro infiltrazione ed espansione all’interno del microambiente tumorale, e finora sono state riportate risposte cliniche di gran lunga inferiori. La rapida regressione nelle cellule di neuroblastoma è promettente, in particolare perché questa attività è stata osservata in assenza di neurotossicità che si verifica con approcci basati su anticorpi che prendono di mira GD2”.
Il Dr. Pule ha aggiunto: “Mirare al neuroblastoma con le cellule T CAR GD2 sembra essere una strategia valida e sicura, ma richiede ulteriori modifiche per promuovere la longevità delle cellule T CAR“.
La De.ssa Sue Brook, consulente medico del Cancer Research UK, ha dichiarato: “I primi risultati per il trattamento GD2 CAR-T sembrano promettenti, soprattutto grazie ai dati di sicurezza iniziali. Tuttavia, è necessario un lavoro maggiore per prolungare la durata della risposta e non vediamo l’ora di vedere i prossimi passi nel suo sviluppo”.
Il team di ricerca si sta preparando per il prossimo studio clinico in collaborazione con Autolus, una società biofarmaceutica in fase clinica che sviluppa terapie a cellule T programmate di prossima generazione per il trattamento del cancro. Questo studio valuterà AUTO6NG, che si basa su questo approccio utilizzando lo stesso GD2 CAR insieme a moduli di programmazione aggiuntivi progettati per migliorare l’efficacia e la persistenza.
Fonte:Medicalxpress