La radice di liquirizia, scelta come pianta medicinale dell’anno 2012, appartenente alla famiglia delle Leguminose papilionacee, secondo uno studio condotto dai ricercatori del Max Plnck Institut of Molecular Genetics di Berlino, potrebbe essere efficace nel trattamento del diabete di tipo 2 in quanto contiene un gruppo di sostanze naturali con effetto anti diabetico, le amorfrutins. La radice di liquirizia, storicamente utilizzata per le sue proprietà curative, calma lo stomaco ed allevia le malattie dell’apparato respiratorio. Le amorfrutins, strutture chimiche semplici, non solo riducono la glicemia, ma sono anche anti infiammatorie, ben tollerate ed utilizzate nel trattamento dei disturbi metabolici complessi. Inoltre impediscono la steatosi epatica, una comune malattia derivante da un’alimentazione eccessivamente ricca di grassi. Le amorfrutins legano ed attivano PPARg, che si traduce in espressione genica selettiva e profili fiosiologici notevolmente diversi da quelli attivati da attuali farmaci PPARg sintetiche. Il recettore nucleare PPARg, svolge un ruolo centrale sul metabolismo lipidico e del glucosio: attiva vari geni che riducono la concentrazione plasmatica di alcuni acidi grassi e del glucosio. Il livello di glucosio ridotto, previene lo sviluppo di resistenza all’insulina , principale causa del diabete. Il trattamento, che non produce effetti collaterali indesiderati, può costituire un approccio promettente per combattere le malattie metaboliche. Tuttavia, nè the alla liquirizia, nè mangiare radice di liquirizia, aiuterà a curare il diabete in quanto la concentrazione della sostanza è troppo bassa. I ricercatori hanno quindi sviluppato processi di estrazione speciali, per ottenere sufficienti concentrazioni di amorfrutins.
Nella radice di liquirizia scoperta una sostanza anti diabetica
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