La ricerca ha dimostrato che l’esercizio fisico fa bene al cervello. Ora i ricercatori hanno identificato una molecola chiamata irisin che viene prodotta nel cervello durante l’esercizio di resistenza e ha effetti neuroprotettivi. I ricercatori sono stati in grado di aumentare artificialmente i livelli di irisin nel sangue per attivare i geni coinvolti nell’apprendimento e nella memoria.
I risultati, pubblicati online il 10 ottobre dalla rivista Cell Metabolism, possono essere utili per la progettazione di farmaci che utilizzano questa molecola indotta da esercizio fisico, per premunirsi contro le malattie neurodegenerative e migliorare la cognizione. Mentre è noto che l’esercizio fisico può migliorare la funzione cognitiva e ridurre i sintomi di malattie neurologiche come la depressione, ictus e la malattia di Alzheimer, i meccanismi alla base di questi effetti non sono chiari. Un ruolo importante è stato attribuito ad un fattore di crescita denominato fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF).
Attraverso esperimenti condotti sui topi, i ricercatori guidati dal dottor Bruce Spiegelman del Dana-Farber Cancer Institute e dell’Harvard Medical School, hanno scoperto che una molecola chiamata FNDC5 ed il suo prodotto di scissione, irisin, sono aumentate nel cervello, grazie all’ esercizio fisico di resistenza, così come è aumentata l’espressione di BDNF. La ricerca ha dimostrato che i topi geneticamente modificati per avere livelli bassi irisin nel cervello, avevano anche ridotti livelli di BDNF.
La squadra ha anche scoperto che con l’aumento dei livelli di irisin nella circolazione, la molecola ha attraversato la barriera ematoencefalica, dove è aumentata anche l’espressione di BDNF e sono stati attivati i geni coinvolti nella cognizione. “I nostri risultati indicano che FNDC5/irisin hanno la capacità di controllo di un importante percorso neuroprotettivo nel cervello,” ha spiegato il Dott. Spiegelman.
I ricercatori stanno ora lavorando allo sviluppo di una forma stabile della proteina irisin che può essere somministrata ai topi per iniezione e può aumentare naturali pathways anti-degenerazione del cervello.
Fonte Estratto 11 ottobre 2013, da http://www.sciencedaily.com / releases/2013/10/131010124555.htm