HomeSaluteCervello e sistema nervosoMenopausa precoce collegata ad aumentato rischio di aneurisma cerebrale

Menopausa precoce collegata ad aumentato rischio di aneurisma cerebrale

Una ricerca, pubblicata on line sulla rivista Journal of Surgery Neurointerventional  , suggerisce che giovani donne in menopausa precoce possono avere un aumentato rischio di aneurisma cerebrale. L’aneurisma cerebrale si riferisce ad un anomalo rigonfiamento di una delle arterie del cervello che spesso viene scoperto solo quando si rompe provocando un sanguinamento fatale o invalidante. Le donne sono più inclini rispetto agli uomini, ad  aneurismi cerebrali e le fluttuazioni di estrogeni sono implicate nello sviluppo di questa patologia la cui incidenza , insieme alle malattie cardiovascolari, aumenta dopo la menopausa. Gli autori basano le loro conclusioni sull’osservazione di 76 donne in post menopausa che avevano avuto un aneurisma cerebrale. Le condizioni come pressione alta, diabete, colesterolo alto e ipertiroidismo, possono aumentare il rischio di ictus, mentre l’età ed il numero di gravidanze determinano la fluttuazione degli estrogeni. Queste informazioni sono state confrontate con quelle assunte da altre circa 4.500 donne. la ricerca ha dimostrato che il rischio di aneurisma cerebrale diminuisce nelle donne che hanno la menopausa in età più avanzata o che hanno fatto uso di di terapia ormonale sostitutiva, rispettivamente del 21% e del 77%. La menopausa precoce, prima dei quarant’anni,si è verificata in un caso su quattro (26%) delle donne che avevano avuto un aneurisma cerebrale, rispetto all’uno su cinque (19%) del gruppo di confronto. Il fumo non sembra essere collegato ad un aumento del rischio, mentre il consumo di alcool è a limite della significatività. Nel caso di rottura dell’aneurisma cerebrale, 1 persona su 10 muore prima di raggiungere l’ospedale e di quelle che sopravvivono, 1 su 5  resta gravemente disabile. Gli autori concludono che la perdita di estrogeni può contribuire allo sviluppo di aneurisma cerebrale e che la terapia ormonale sostitutiva può proteggere contro questo evento.

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