Melanoma-Immagine Credito: Naho Fujii, Università Metropolitana di Osaka-
I ricercatori della Osaka Metropolitan University hanno scoperto che gli esosomi, un tipo di piccole vescicole, prodotte dai fibroblasti associati al cancro (CAF) svolgono un ruolo importante nella progressione del cancro della pelle e la loro valutazione potrebbe essere un utile fattore prognostico del melanoma maligno.
Il melanoma maligno è un tipo relativamente aggressivo di cancro della pelle. Se diagnosticata precocemente, di solito è curabile solo con la resezione chirurgica, ma le metastasi si sviluppano spesso diffondendosi in aree distanti. Attualmente, lo spessore del tumore e la presenza di ulcerazione sono alcuni dei noti fattori prognostici utilizzati come indicatori di melanoma maligno. Pertanto, la scoperta di preziosi marcatori per valutare il potenziale maligno del melanoma in modo più accurato potrebbe essere necessaria per sviluppare trattamenti appropriati.
Si ritiene che il cross-talk tra le cellule tumorali e le cellule stromali circostanti orchestri la progressione del cancro attraverso una varietà di meccanismi. I fibroblasti associati al cancro (CAF), fattori chiave nel microambiente tumorale, in particolare sono stati implicati nella progressione delle cellule tumorali. È stato anche riportato che gli esosomi, un tipo di piccole vescicole, prodotte dai CAF svolgono un ruolo importante nella progressione del cancro.
Un gruppo di ricerca guidato da Naho Fujii, MD e dal Professor Hisashi Motomura della Facoltà di Medicina dell’Università Metropolitana di Osaka ha studiato l’effetto degli esosomi derivati da CAF sulla crescita delle cellule di melanoma maligno. Il gruppo ha scoperto che le proteine transmembrana CD9 e CD63 erano presenti principalmente sugli esosomi derivati da CAF e che, tra gli esosomi, quelle CD9 positive inibivano la crescita delle cellule di melanoma maligno.
Il melanoma maligno è un tipo di cancro della pelle che si sviluppa dai melanociti, le cellule che producono il pigmento nella pelle. I melanociti producono la melanina, che è responsabile del colore della nostra pelle, dei capelli e degli occhi. Quando i melanociti diventano cancerosi, possono formare un melanoma maligno.
Il melanoma maligno è la forma più aggressiva e pericolosa di cancro della pelle, poiché può diffondersi rapidamente ad altre parti del corpo se non viene individuato e trattato precocemente. Sebbene rappresenti una percentuale minore di casi di cancro della pelle rispetto ad altri tipi, come il carcinoma basocellulare e il carcinoma a cellule squamose, causa la maggior parte dei decessi correlati al cancro della pelle.
Vedi anche:Melanoma: come uno zucchero delle alghe lo sopprime
I fattori di rischio per il melanoma maligno includono:
- Eccessiva esposizione al sole e radiazioni ultraviolette (UV), anche da lettini abbronzanti.
- Una storia di scottature solari, specialmente durante l’infanzia o l’adolescenza.
- Pelle chiara, capelli chiari e colore degli occhi chiari, poiché questi individui hanno meno melanina per proteggere la loro pelle dai raggi UV.
- Una storia familiare di melanoma o una storia personale di altri tumori della pelle.
- Un gran numero di nevi o nevi atipici (nevi displastici), che possono avere maggiori probabilità di trasformarsi in melanoma.
La diagnosi precoce è fondamentale per il successo del trattamento del melanoma maligno. L’American Academy of Dermatology raccomanda il metodo “ABCDE” per aiutare a identificare nei potenzialmente cancerosi:
- Asimmetria: una metà del neo non corrisponde all’altra metà.
- Bordo: i bordi sono irregolari, dentellati o sfocati.
- Colore: ha diversi colori o sfumature, come nero, marrone, marrone chiaro, bianco o blu.
- Diametro: il neo è più grande di 6 millimetri (circa le dimensioni di una gomma da matita).
- Evoluzione: cambia dimensione, forma o colore.
Se noti uno di questi segni, è importante consultare un operatore sanitario per la valutazione e l’eventuale biopsia. Le opzioni terapeutiche per il melanoma maligno possono includere chirurgia, immunoterapia, terapia mirata, radioterapia o chemioterapia, a seconda dello stadio e delle caratteristiche specifiche del tumore.