HomeSaluteTumoriMelanoma: identificati i meccanismi molecolari della tumorigenesi

Melanoma: identificati i meccanismi molecolari della tumorigenesi

Gli scienziati identificano il meccanismo chiave nello sviluppo del cancro della pelle

Immagine: meccanismo proposto di regolazione di β-catenina e MITF nelle cellule SK-MEL-5 WT e Rab7/TPC2 KO. Credito: Nature Communications

I ricercatori della LMU hanno scoperto come l’interazione tra una proteina chiave e un canale ionico endolisosomiale favorisca lo sviluppo del melanoma, un tumore della pelle.

Il melanoma che deriva dalle cellule produttrici di pigmento note come melanociti è la forma più mortale di cancro della pelle. Una delle cause principali del melanoma è l’eccessiva esposizione alla luce ultravioletta, proveniente dalla luce solare o da altre fonti, che può innescare mutazioni che promuovono la formazione del tumore.

Un team guidato dal farmacologo LMU Professor Christian Grimm (Walther Straub Institute of Pharmacology and Toxicology) e dalla Dott.ssa Karin Bartel (Faculty of Chemistry and Pharmacy) ha ora studiato i meccanismi molecolari della tumorigenesi. Come dimostrano i ricercatori, l’interazione di due proteine, il canale ionico TPC2 e l’enzima Rab7a, svolge un ruolo decisivo, poiché promuovono la crescita e la metastasi del melanoma.

La ricerca è stata pubblicata su Nature Communications.

Gli studi hanno dimostrato che alcune mutazioni che aumentano l’attività nel canale ionico TPC2 sono associate a pelle chiara, capelli biondi e albinismo. Questi tratti rendono le persone particolarmente suscettibili al melanoma, poiché la loro pelle offre una minore protezione contro le radiazioni ultraviolette dannose.

Al contrario, la perdita di TPC2 è associata a un rischio ridotto di melanoma. Il canale ionico controlla la rottura di importanti proteine ​​negli endolisosomi, organelli cellulari coinvolti nei processi di trasporto e degradazione, e quindi influenza i percorsi di segnalazione che regolano la crescita del tumore.

Percorsi molecolari che influenzano la progressione del tumore

Come TPC2, la proteina Rab7a è un importante regolatore del sistema endolisosomiale. Precedenti analisi del proteoma avevano inoltre dimostrato che Rab7a è un potenziale partner di interazione di TPC2.

Utilizzando metodi moderni come l’elettrofisiologia endolisosomiale patch-clamp e la misurazione del rilascio di calcio lisosomiale tramite microscopia a fluorescenza, i ricercatori hanno stabilito che esisteva effettivamente un’interazione tra Rab7a e TPC2 a livello funzionale, che promuoveva la crescita e l’invasività delle cellule del melanoma. Al contrario, l’inibizione farmacologica di Rab7a diminuiva l’attività di TPC2 e quindi la crescita del melanoma.

I nostri risultati mostrano che Rab7a, amplificando l’attività di TPC2, svolge un ruolo chiave nella regolazione della crescita tumorale”, afferma Grimm. “In particolare, l’attivazione di TPC2 da parte di Rab7a riduce i livelli di una certa proteina. Questa proteina aumenta la stabilità di un fattore di trascrizione che è un regolatore chiave nei melanociti e nei melanomi e ne promuove la proliferazione e la sopravvivenza“.

Una scoperta particolarmente degna di nota, secondo i ricercatori, è stata che gli effetti dell’interazione di Rab7a e TPC2 potevano essere dimostrati in vivo. Nei modelli di topi con cellule di melanoma senza Rab7a o TPC2, hanno scoperto che le dimensioni del tumore e le metastasi erano molto ridotte.

Spiegano gli autori:

“Il melanoma derivante dai melanociti produttori di pigmento è la forma più mortale di cancro della pelle. L’esposizione prolungata alla luce ultravioletta è una delle principali cause di melanoma e gli individui con bassi livelli di melanina sono particolarmente a rischio. Gli esseri umani portatori di polimorfismi gain-of-function nel canale cationico melanosomico/endolisosomiale a due pori TPC2 presentano ipopigmentazione, capelli biondi e albinismo. La perdita di TPC2 è associata a una diminuzione della proliferazione, migrazione, invasione, crescita tumorale e formazione di metastasi del cancro/melanoma e le cellule del melanoma impoverite di TPC2 mostrano livelli aumentati di melanina. Il modo in cui l’attività di TPC2 è controllata nel melanoma e gli effetti molecolari a valle dell’attivazione di TPC2 sullo sviluppo del melanoma rimangono in gran parte elusivi. Qui dimostriamo che la piccola GTPasi Rab7a aumenta notevolmente l’attività di TPC2 e che gli effetti di TPC2 sui tratti distintivi del melanoma, in vitro e in vivo, dipendono fortemente dalla presenza di Rab7a, che controlla l’attività di TPC2 per modulare GSK3β, β-catenina e MITF, un importante regolatore dello sviluppo e della progressione del melanoma”.

Leggi anche:Melanoma: promettente nuova combinazione di immunoterapia

L’interazione tra Rab7a e TPC2 potrebbe aprire la strada a nuove strategie terapeutiche che prendono di mira specifici percorsi di segnalazione che promuovono la crescita e le metastasi del melanoma”, conclude Grimm.

Fonte:Nature Communications

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