Presentato il Decalogo per la salute quotidiana dei cittadini, poche semplici norme per evitare di entrare in contatto con sostanze tossiche.
Il 23 ottobre scorso a Roma è stato presentato un Decalogo realizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, che ha come scopo quello di suggerire ai cittadini atteggiamenti e stili di vita consapevoli nell’uso di alcuni materiali di uso comune. Si tratta dei cosiddetti interferenti endocrini, sostanze presenti nell’ambiente e in alcuni oggetti, con cui entriamo in contatto tutti quotidianamente.
Se ne è parlato all’interno del convegno “Conosci, riduci, previeni. L’informazione al pubblico sulle sostanze chimiche. Un decalogo per i cittadini sugli interferenti endocrini“ organizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per informare i cittadini sui rischi derivanti dall’esposizione a taluni contaminanti chimici che agiscono sul sistema endocrino. La pericolosità di queste sostanze sta nel fatto che standone costantemente a contatto, per un tempo prolungato, si rischia un’alterazione dell’equilibrio del sistema ormonale, quindi è particolarmente pericoloso per la salute riproduttiva e dell’età evolutiva .
Gli interferenti endocrini sono un gruppo cospicuo di sostanze che possono avere ripercussioni tanto sugli animali quanto sull’uomo. L’elenco stilato non può dirsi ancora completo e per ora le sostanze si possono suddividere in tre macro categorie:
- sostanze che persistono a lungo nell’ambiente e che si possono trovare anche negli alimenti (ad esempio la diossina);
- alcuni pesticidi, sostanze comunque altamente controllate in tutta Europa;
- alcune sostanze non persistenti, ma comunque presenti nella vita quotidiana, come alcuniftalati e il bisfenolo A (entrambi composti usati nell’industria plastica).
Ecco quindi le 10 operazioni da evitare di compiere per non entrare in contatto con gli interferenti endocrini:
- non riutilizzare contenitori in plastica per alimenti e bevande usurati, danneggiati o monouso;
- evitare di usare padelle antiaderenti in cui la parte a contatto con i cibi risulti graffiata;
- utilizzare carta oleata o pellicola a contatto con i cibi seguendo le indicazioni del produttore sull’etichetta;
- garantire un’adeguata ventilazione degli ambienti in cui si cucina;
- limitare il fumo di incenso, candele e sigarette negli ambienti in cui si vive;
- sostituire gli involucri non integri degli oggetti con imbottitura in schiuma, come ad esempio i sedili delle auto;
- limitare l’uso di indumenti con trattamenti idrorepellenti o antimacchia;
- evitare il consumo di cibi con parti bruciate e limitare l’uso di quelli affumicati. Scartare le parti carbonizzate delle pietanze (anche della pizza);
- evitare oggetti in PVC morbido che contengono DEHP nella scelta dei materiali per la casa;
- evitare il ristagno della polvere negli ambienti chiusi.