Due meta-analisi presentate al meeting annuale “Advances in IBD” 2015 hanno mostrato che sia i pazienti con malattia di Crohn che con colite ulcerosa che raggiungono in breve tempo la guarigione della mucosa mostrano migliori risultati a lungo termine. Questo dato ha portato i ricercatori a concludere che la guarigione della mucosa dovrebbe essere un obiettivo di trattamento.
“Il paradigma del trattamento delle IBD si sta spostando dal considerare principale il miglioramento sintomatico da solo verso misure più oggettive, come la guarigione della mucosa, oltre ai sintomi. Tuttavia, non è chiaro se il raggiungimento della guarigione della mucosa è associato a beneficio duraturo in quanto non esistono studi prospettici che abbiano esaminato la guarigione mucosale direttamente e gli esiti a lungo termine”, ha precisato Shailja C. Shah, del Mount Sinai Hospital di New York.
La prima meta-analisi ha incluso 12 studi di alta qualità che hanno coinvolto 673 pazienti con malattia di Crohn attiva e la seconda ha considerato 14 studi sempre di alta qualità per un totale di 2.019 pazienti con UC clinicamente e endoscopica attiva.
L’endpoint primario per entrambe le meta-analisi era laa remissione clinica a lungo termine.
Pazienti con Crohn che hanno raggiunto la guarigione della mucosa avevano anche un più alto tasso di non arrivare alla chirurgia correlata alla malattia (OR=2.22; 95% CI, 0,86-5,69) e una maggiore probabilità di raggiungere la guarigione della mucosa a lungo termine (OR=14,3; 95% CI, 5,57-36,74).
Che pazienti avessero raggiunto la guarigione della mucosa con farmaci biologici o non biologici non sembrano influenzare i risultati, secondo analisi di sensitività in entrambi gli studi.
“Sia nell’UC che nel morbo di Crohn, abbiamo scoperto che i pazienti che hanno raggiunto la guarigione della mucosa avevano migliori risultati a lungo termine, tra cui remissione clinica, guarigione sostenuta della mucosa, maggior intervallo senza colectomia (UC), e maggior intervallo libero da chirurgia correlata alla malattia di Crohn,” ha precisato il dr. Shah.