Malattia di Kawasaki-Immagine: sfratto grafico credito: Circulation Research.
Un nuovo studio del Cedars-Sinai dimostra come i batteri intestinali possano influenzare lo sviluppo dell’infiammazione dei vasi sanguigni nei topi da laboratorio. I risultati, se confermati negli esseri umani, aprirebbero una potenziale strada per il trattamento della malattia di Kawasaki, un misterioso disturbo infantile caratterizzato da infiammazione vascolare.
“La malattia di Kawasaki, sebbene rara, è la causa principale di cardiopatia acquisita nei bambini a livello mondiale”, ha affermato Magali Noval Rivas, Ph.D., Direttore associato dell’Infectious and Immunological Diseases Research Center presso il Dipartimento di scienze biomediche del Cedars-Sinai e autore corrispondente dello studio pubblicato sulla rivista Circulation Research.
“Purtroppo, circa il 20% dei pazienti non risponde alle immunoglobuline per via endovenosa, che rappresentano la terapia standard. Abbiamo urgente bisogno di trattamenti alternativi o aggiuntivi“, aggiunge.
La malattia di Kawasaki colpisce da 18 a 25 bambini su 100.000 di età inferiore ai 5 anni negli Stati Uniti. In genere, si manifesta con febbre e vasculite, un tipo di infiammazione dei vasi sanguigni, e può includere sintomi gastrointestinali e di altro tipo. Se non trattata, la malattia di Kawasaki può portare ad aneurismi coronarici nel 25% dei bambini affetti.
Il nuovo studio colma una lacuna critica nella conoscenza dello sviluppo della malattia di Kawasaki. Precedenti ricerche su bambini affetti da questa patologia avevano rilevato alterazioni nella composizione del loro microbiota intestinale, i trilioni di batteri che popolano l’intestino. Tuttavia, non era stato ancora stabilito se queste alterazioni precedano o peggiorino la malattia di Kawasaki.
“Per esplorare questo processo, abbiamo utilizzato un modello murino che riproduce fedelmente la vasculite osservata nei pazienti con malattia di Kawasaki”, ha affermato Noval Rivas. “Abbiamo poi esaminato gli effetti dell’alterazione del microbiota intestinale nei topi”.
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I ricercatori hanno scoperto che la deplezione del microbiota intestinale riduceva lo sviluppo della vasculite di Kawasaki nei topi. Inoltre, l’integrazione del microbiota con batteri che inducono infiammazione tendeva a peggiorare la vasculite, mentre l’aggiunta di batteri benefici o dei loro sottoprodotti la riduceva significativamente.
“Questo studio rivela un legame sottovalutato tra microbiota intestinale e infiammazione cardiovascolare nella vasculite da malattia di Kawasaki e identifica batteri specifici che la regolano nei topi”, ha affermato Moshe Arditi, MD, autore senior dello studio e vicepresidente esecutivo del Dipartimento di Pediatria per la Ricerca presso il Cedars-Sinai Guerin Children’s. “Questa scoperta solleva la possibilità che colpire i batteri intestinali possa essere un nuovo modo per prevenire o curare la malattia di Kawasaki”.
Arditi ha aggiunto che sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati nei bambini e garantire che tali terapie siano sicure ed efficaci.