I risultati di uno studio prospettico su pazienti con steatosi epatica non alcolica (malattia del fegato grasso, NAFLD), hanno dimostrato che l’uso quotidiano di aspirina è correlato a caratteristiche istologiche meno gravi del fegato grasso e della steatoepatite non alcolica e a un rischio inferiore di progressione verso la fibrosi avanzata.
Lo studio è stato pubblicato su Clinical Gastroenterology and Hepatology.
Tra il 2006 e il 2015, i ricercatori hanno esaminato 361 adulti con NAFLD ogni 3 mesi per 12 mesi per la valutazione della fibrosi avanzata ed hanno evidenziato che l’uso quotidiano di aspirina era correlato con un minor rischio di fibrosi rispetto all’uso non regolare.
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I ricercatori hanno sottolineato di non aver trovato un’associazione significativa tra l’uso di FANS non aspirina e il rischio di progressione della fibrosi ed hanno concluso che : “L’aspirina modula in modo univoco i lipidi bioattivi stimolando la biosintesi di alcuni mediatori pre risolutori della fibrosi e inibendo i lipidi pro-infiammatori, che a loro volta possono prevenire il progressivo danno epatico. Data l’incidenza accelerata e la mortalità della NAFLD, il potenziale beneficio dell’aspirina potrebbe essere importante”.
Fonte, PubMed