Malasanità: 570 casi e 400 morti “sospette”.
Occhi puntati su 570 casi di presunta malasanità arrivati, tra aprile 2009 e dicembre 2012, all’esame della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali della Camera. E che, in 400 casi, avrebbe portato alla morte del paziente (vedi i dati Regione per Regione). Ma il condizionale è d’obbligo. Perché, è bene ricordarlo, si tratta di presunti casi di errore sanitario, che devono ancora essere accertati. E come è ben noto, gli accertamenti dimostrano, nella maggior parte delle volte, che non c’è stata colpa da parte dei professionisti della sanità. Le denunce per episodi di malasanità, infatti, spesso derivano da disservizi, carenze, strutture inadeguate, inefficiente servizio di eliambulanza, lunghe attese al pronto soccorso, difficoltà di trasferimenti del paziente da un ospedale ad un altro, casi di infezioni ospedaliere.
Indubbiamente, però, negli ultimi anni sono aumentati in maniera significativa i procedimenti penali per casi di, presunta malasanità. Ma proprio il “bassissimo” numero di condanne – nonché il “cospicuo” numero di archiviazioni – ha spinto la Commissione ad approfondire i dati delle Procure (aggiornati a dicembre 2011). Quel che ne è emerso è che i procedimenti per lesioni colpose a carico di personale sanitario sono 901 e rappresentano circa l’1,68% sul totale dei 53.741 procedimenti per lesioni colpose nelle circa 80 Procure della Repubblica valutate. In particolare 85 si riferiscono ad episodi registrati durante la gravidanza. I procedimenti per omicidio colposo a carico di personale sanitario sono 736. Rappresentano l’11,8% del numero complessivo di 6.586 procedimenti per omicidio colposo nelle circa 90 Procure della Repubblica valutate.
Fonte : Relazione commissione parlamentare