Un team internazionale del Dipartimento di Pediatria dell’Università di San Diego ha identificato una molecola in grado di arrestare la sopravvivenza del parassita responsabile della malaria. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Journal of Medicinal Chemistry. Le forme più gravi di malaria sono causate dal parassita Plasmodium falciparum che viene trasmesso all’uomo dalla zanzara anofele. La malattia causa più di 1,2 milioni di decessi all’anno e non è ancora possibile sconfiggerla a causa della mancanza di vaccini e per la capacità del parassita di sviluppare resistenza ai farmaci. Per lo studio gli esperti hanno effettuato uno screening di 350.000 molecole al fine di identificare quella in grado di inibire G6PD, glucosio 6 fosfato deidrogenasi, la molecola che gioca un ruolo importante nello sviluppo del parassita in quanto riesce a creare un ambiente in cui il parassita può vivere, protetto dallo stress ossidativo nei globuli rossi. Gli scienziati hanno identificato una molecola chiamata ML276 che inibisce solo l’enzima pfG6PD del parassita e non quello umano (G6PD). ML267 è il primo inibitore selettivo di pfG6PD che blocca la crescita del parassita. Secondo i dati dell’OMS, la francia è la nazione più colpita con 56.638 casi, seguita dal regno Unito con 19.132 casi, dalla Germania con 7.581 casi e dalla Spagna con 3.755 casi. Attualmente il parassita della malaria minaccia il 40% della popolazione mondiale ed in particolare quella residente nei Paesi poveri.