Il Parlamento europeo ha stanziato un’ingente cifra per una causa che, una volta recepita dall’opinione pubblica, non potrà che scatenare polemiche.
Verranno infatti stanziati tre milioni di euro ad ogni Paese membro dell’Unione europea che incoraggi (con iniziative di vario tipo) l’uso di insetti in cucina.
La bizzarra legge va interpretata come la soluzione europea al rapido incremento della popolazione mondiale e ai conseguenti problemi dovuti al loro nutrimento.
La soluzione gode di un nutrito numero di estimatori, tanto che i propugnatori di questa iniziativa asseriscono che moltissimi insetti contengono proteine, alta quantità di calcio, basso contenuto calorico.
Una soluzione alternativa sarebbero le alghe: semplici organismi monocellulari, che crescono rapidamente, anche in condizioni difficili e possono essere utilizzate per un’enorme varietà di usi. Cibo per animali. Fertilizzanti naturali. Perfino carburante: esiste un programma, chiamato “algae oil” (petrolio d’alghe), per sfruttare le potenzialità energetiche di queste erbette. E un altro uso è cibo per esseri umani.
In un periodo di recessione così cupo, è forse corretto che l’opinione pubblica sappia che nelle stanze dei bottoni di quell’enorme macchina burocratica chiamata Unione Europea, qualche “perfetto sconosciuto” pensa bene di spendere i nostri contributi per finanziarie questa “poco appetitosa” iniziativa.