I ricercatori – guidati dal Prof. Anne Nilsson del Food for Health Science Centre dell’Università di Lund in Svezia, hanno effettuato uno studio su 20 partecipanti, di mezza età in buona salute, alcuni dei quali avevano mangiato pane d’orzo a colazione, pranzo e cena per 3 giorni. Gli altri partecipanti di controllo, avevano mangiato pane bianco durante i 3 giorni.
Dopo 11-14 ore dalla cena ogni giorno, il team ha valutato nei partecipanti, gli indicatori di rischio di diabete e malattie cardiovascolari.
I risultati hanno mostrato che i partecipanti che hanno mangiato il pane d’orzo, hanno migliorato il loro metabolismo dopo un massimo di 14 ore e hanno anche sperimentato una riduzione dei livelli di zucchero nel sangue e di insulina, così come un migliore controllo dell’appetito e aumento della sensibilità all’insulina.
“E’ sorprendente come la scelta del giusto mix di fibre alimentari può – in un breve periodo di tempo – generare tali notevoli benefici per la salute”, afferma il Prof. Nilsson.
L’orzo aumenta gli ormoni intestinali che regolano il metabolismo e l’appetito’
Secondo i ricercatori, gli effetti positivi sulla salute avvengono quando le fibre dietetiche nell’ orzo raggiungono l’intestino, dove aumentano i batteri buoni e favoriscono il rilascio di ormoni specifici.
“Dopo aver mangiato il pane di orzo, abbiamo osservato un aumento di ormoni intestinali che regolano il metabolismo e l’appetito e l’ aumento di un ormone che aiuta a ridurre il grado di infiammazione cronica, tra i partecipanti,” dice il Prof Nilsson. “Nel tempo, questo potrebbe aiutare a prevenire il verificarsi di entrambe le malattie, sia quelle cardiovascolari che il diabete”.
Nel video qui sotto, spiegano i ricercatori i risultati in modo più dettagliato:
I ricercatori ipotizzano che “gli effetti benefici dell’orzo sul metabolismo, provengono dalla stimolazione di specifici batteri intestinali”.
Fonte: Increased gut hormones and insulin sensitivity index following a 3-d intervention with a barley kernel-based product: a randomised cross-over study in healthy middle-aged subjects, Anne Nilsson et al., British Journal of Nutrition, doi: 10.1017/S0007114515002524, published September 2015, abstract.
