HomeSaluteCervello e sistema nervosoL'ippocampo 'si riduce di volume' nei pazienti con disturbi psicotici

L’ippocampo ‘si riduce di volume’ nei pazienti con disturbi psicotici

I ricercatori della Harvard Medical School di Boston, MA, indagando la fisiopatologia dei disturbi psicotici, hanno trovato che i pazienti con questi disturbi hanno un volume cerebrale ridotto nell’ippocampo.

La fisiopatologia dei disturbi psicotici è stata studiata per più di cento anni, ma rimane ancora poco chiara.

Precedenti ricerche hanno suggerito che le alterazioni nel lobo temporale mediale (MTL), ippocampo, giro paraippocampale e corteccia entorinale sono indicatori di schizofrenia .

La misura in cui queste alterazioni sono presenti in pazienti con altri disturbi psicotici è risultata però, inconcludente. Nel disturbo bipolare, per esempio, molti studi mostrano poco o nessun cambiamento nella MTL.

Alcune ricerche non  hanno trovato riduzione del volume dell’ippocampo dei pazienti con disturbo bipolare che stavano assumendo il litio.

Per indagare ulteriormente questo aspetto, i ricercatori dela Harvard – che hanno pubblicato i loro risultati in JAMA Psichiatria – hanno condotto uno studio di neuroimaging in volontari sani e pazienti con schizofrenia, disturbo schizoaffettivo e disturbo bipolare psicotico.

Coerentemente con la ricerca precedente, MTL è apparso ridotto di volume nei pazienti con schizofrenia e disturbo schizoaffettivo, ma non nei pazienti con disturbo bipolare psicotico.

Questo studio è uno dei più grandi e tecnologicamente più sofisticati, ad analizzare il ruolo dell’ippocampo nei disturbi psicotici.

I ricercatori hanno trovato riduzioni di volume nell’ippocampo in tutti e tre i gruppi di pazienti con disturbi psicotici, rispetto ai volontari sani.

Ogni disturbo psicotico ha anche dimostrato alterazioni specifiche dell’ippocampo.

Tuttavia, anche se le correlazioni tra sintomi psicotici e volumi ridotti in diverse aree dell’ippocampo erano statisticamente significative e coerenti con altre ricerche recenti, gli autori ammettono che l’associazione nel loro studio, è ancora debole.

Questo potrebbe essere perché non c’era molta differenza nei sintomi psicotici nei loro partecipanti allo studio, i pazienti erano stabili e utilizzavano farmaci antipsicotici.

I ricercatori hanno anche trovato le riduzioni del volume ippocampale associate con la gravità della psicosi, memoria e prestazioni cognitive in generale.

Diverse varianti possono rappresentare sintomi diversi. Ad esempio, anche se l’ippocampo è coinvolto nella codifica di nuovi ricordi ed  disturbi psicotici sono derivano da una incapacità di discriminare tra le esperienze della memoria del passato  quelle del presente, diverse aree dell’ippocampo possono svolgere ruoli distinti nella codifica o recupero dei ricordi.

È necessaria un’ulteriore indagine dei pazienti non trattati e sottotipi bipolari

Poiché i pazienti in questo studio sono stati in gran parte trattati con antipsicotici, gli autori suggeriscono che gli studi futuri dovrebbero esaminare le alterazioni dell’ippocampo in pazienti prima e dopo l’inizio del trattamento con antipsicotici.

Inoltre, questo studio non ha incluso pazienti con disturbo bipolare non-psicotico, per cui i ricercatori non sono in grado di generalizzare i loro risultati ai pazienti con questa condizione.

Poichè questo studio ha valutato 549 pazienti con disturbi psicotici (tra cui 188 pazienti con disturbo bipolare psicotico), così come i 336 soggetti volontari sani, i ricercatori ritengono che la dimensione del campione relativamente grande, conferisce credibilità alle loro scoperte.

Inoltre, rispetto ad altre ricerche, questo studio ha utilizzato la tecnologia più sofisticata per analizzare l’ippocampo, oggi esistente.

Spiegando perché lo studio di Harvard è importante, il dottor Keshavan ha detto:

“Questo studio ha dimostrato la capacità di indagare sottostrutture più piccole all’interno dell’ippocampo in un ampio campione di individui con uno spettro di disturbi psicotici, tra cui la schizofrenia e disturbi bipolari psicotici. Le nostre osservazioni suggeriscono che i cambiamenti nell’ippocampo, una regione chiave del cervello legata a come si creano, memorizzano, elaborano e recuperano i ricordi, non possono essere limitate alla sola schizofrenia, ma ad uno spettro di disturbi psicotici “.

 

Fonte  JAMA Psichiatria , doi: 10.1001/jamapsychiatry.2014.453 , pubblicato online il 14 maggio 2014.

 

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